"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

lunedì 20 giugno 2011

Quattro passi di sviluppo

di
Francesco Zanotti


Amici imprenditori, smettete di pensare alle riforme. La situazione politica attuale impedisce, sia a livello nazionale che internazionale, di realizzarle. Ed anche se potessero essere realizzate non vi sarebbero utili. Vi lascerebbero, forse e se fossero realizzate davvero subito, di sopravvivere fino a che … non si scoprirà davvero che il re è nudo. Che l’attuale economia non può riprendersi: deve essere cambiata

Mi spiego.

Amico imprenditore, immagina questo percorso. All’inizio anche solo due passi …

Il primo passo: o sei in una stanza che ha il sapore del cielo o trascini faticosamente la tua esistenza aziendale. Oppure sei una via di mezzo: un leone, ma vecchio ed in una savana rinsecchita; un vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro, una “aurea mediocritas”.
Più banalmente: operi in un mercato nel quale sta crescendo la possibilità di produrre cassa e tu sei il più forte di quelli che ci operano? Oppure nel tuo mercato sta scemando sempre più velocemente la possibilità di produrre cassa e tu non sei così forte?.

Il primo passo: quale è il tuo posizionamento strategico? Sì perché è da questo che si capisce che tipo di impresa sei. Non ho scritto “hai” o scritto sei perché tu sei la tua impresa. Il primo passo, in sintesi, è acquisire una nuova consapevolezza strategica, convincente e precisa perché espressa in termini di capacità di produrre cassa.

Questo primo passo ti permette di capire se nel settore in cui operi la competizione è ancora gestibile oppure no! Sono sempre meno i settori nei quali la competizione non è gestibile. Ma occorre dirselo con chiarezza, anche con brutalità e prenderne le conseguenze.

Quante aziende hanno una definizione precisa, esprimibile in una sola frase: il cielo in una stanza, i vasi di coccio,i vecchi leoni, l’aurea mediocritas, la fatica del vivere che dia una idea precisa di come l’impresa si posiziona all’interno del suo mondo e se il mondo in cui opera è un mondo dove vale la pena di vivere. Cioè un mondo (un mercato) dove si produce cassa?.

Il secondo passo: se il mio posizionamento strategico non mi va bene, allora devo progettarne un altro che permetta una nuova produzione di cassa. Questa progettazione non porterà ad una posizione competitiva migliore nel mercato esistente, ma alla creazione di nuovi mercati.

I primi due passi in sintesi: imprenditore, cerca di capire che posizionamento strategico hai e, se non ti va bene (ma a chi va bene quello attuale?) metti in moto una macchina progettuale, insieme alla tua gente, ai tuoi clienti, ai tuoi fornitori ed a tutti gli stakeholders rilevanti per cambiarlo. Il risultato finale la storia del futuro che vorrai costruire insieme alla tua gente ed al tuo popolo. Sarà la nuova economia che dobbiamo costruire.

Così facendo non avrai bisogno di riforme. Anzi si tornerà ad una vera società liberale dove è l’impresa. In quella attuale l’impresa sta chiedendo risorse per sopravvivere.
Le risorse che produrrai serviranno a cambiare questo Paese.

E gli altri due passi? Ne parliamo una prossima volta …




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