"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

venerdì 10 febbraio 2012

Intraprendere è un’altra cosa …

di
Francesco Zanotti

Leggo sul Corriere di oggi un articolo del Prof. Salvati dal titolo “Capitalismo, tigre da domare”. Onestamente mi sembra la fiera degli equivoci.
In sintesi, io credo che l’intraprendere non c’entri nulla col capitalismo. E’ un processo di creazione sociale di nuovi mondi. Tutte le imprese di grande successo sono state creazioni sociali di nuovi mondi.
Purtroppo la scienza economica attuale, ispirata alla logica dell’equilibrio, non è in grado di percepire queste dinamiche, che per altro ho descritto già molte volte in questo blog.
Il prof. Salvati si rivolge alla teoria della distruzione creatrice di Shumpeter. Che è uno dei pochi economisti che si sia occupato di dinamiche imprenditoriali. Ma anche Shumpeter non coglie il fondo di una dinamica imprenditoriale. Ne vede, innanzitutto, l’effetto sul vecchio mondo: “la distruzione” e dice che è solo attraverso questo distruggere che si può attivare la creazione. E conia il notissimo slogan “distruzione creatrice”. E’ solo il distruggere un equilibrio che permette di costruirne un altro.
Purtroppo è vero che, fino ad oggi, la costruzione di nuovi mondi è avvenuta sulle macerie dei vecchi mondi. Come è accaduto nell’Italia del dopo guerra. Ma la distruzione non è stata creata dagli imprenditori, ma dalle bombe.
Io credo sia il momento di riaccendere la voglia e la capacità di costruire nuovi mondi senza aspettare che qualche evento fatale ci distrugga quello attuale. Perchè c’è il rischio concreto che la distruzione, questa volta, sia definitiva.

2 commenti:

  1. Ricevo dal professor Salvati e pubblico, ringraziandolo.

    Ringrazio il dottor Zanotti dell’attenzione, perché anch’io sono convinto che intraprendere sia un’altra cosa. Ma intraprendere è solo una parte, la parte bella del sistema, quella su cui si appoggia la sua insostituibilità. Al dottor Zanotti vorrei consigliare la lettura di un libro meraviglioso, che nulla ha a che fare con l’economia: Marshall Berman, Tutto ciò che è solido svanisce nell’aria, Il Mulino. Quel che penso in proposito –nell’articolo avevo spazio solo per una metafora- l’ho scritto in Capitalismo, mercato e democrazia, sempre del Mulino, 2010. Cordialmente, Michele Salvati

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  2. Ringrazio il Prof Salvati per la Sua cortese risposta e per averci concesso di pubblicarla
    Ho appena acquistato on line il Suo libro. Appena mi arriva, mi permetterò di pubblicare su questo blog una recensione.
    Ho comprato anche il secondo che mi ha consigliato il cui titolo mi sembra molto intrigante. Mi risuona, ma forse mi sbaglio, come la descrizione del processo inverso a quello dell'emergenza. Molto simile all'evaporare di un buco nero.
    Francesco Zanotti

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