"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

martedì 20 novembre 2012

Banche sulla difensiva: inutile e dannoso!


di
Francesco Zanotti

Oggi tutti i giornali riferiscono dell’incontro di Visco con i banchieri per discutere del futuro del sistema bancario italiano.
Le conclusioni sono, secondo quanto riferisce il Sole 24 Ore esortazioni a individuare e gestire i crediti anomali e contenere i costi, soprattutto distributivi.
Credo che siano urgenti alcune considerazioni.

Cominciamo dai crediti anomali. Per individuarli e gestirli è necessario parlare (cercare di capire, supportare nel progettare) del futuro delle imprese. Per riuscire a farlo non servono i dati del passato e non bastano neanche esperienze settoriali, che riguardano sempre il passato. Sono necessarie conoscenze avanzate di strategia d’impresa. Purtroppo, a detta degli stessi banchieri (si veda la nostra intervista in questo blog al Dott. Fabrizio Guelpa, responsabile Ufficio Industry & Banking del Servizio studi e ricerche di Intesa San Paolo) queste conoscenze non sono diffuse ed utilizzate dal Sistema Bancario. Cioè: le banche non dispongono delle conoscenze necessarie a individuare e gestire crediti anomali. Allora penso che il Governatore avrebbe potuto suggerire alle banche di andare per il mondo a cercare le conoscenze più avanzate di strategia d’impresa. Se non lo farà, si riuscirà a ridurre i rischi solo riducendo “linearmente” (questo aggettivo sta diventando sinonimo di “indiscriminatamente") i prestiti. Ma questa misura è controproducente, come è ovvio.

Per quanto riguarda i costi non si può che ripetere la litania che le conoscenze di strategia d’impresa suggeriscono: di riduzione di costi si può solo morire. E’ necessario immaginare altre aree di ricavo. Il dotarsi di conoscenze avanzate di strategia d’impresa permette di proporre una nuova generazione di servizi di supporto alla progettazione strategica delle imprese. Capace, cioè, di fare delle banche il vero catalizzatore dello sviluppo dei territori. In questo modo, ovviamente, non si trova solo una nuova area di ricavi, ma si diminuisce il rischio dei crediti attuali e si avvia una nuova domanda sana di credito.

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