"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

martedì 9 luglio 2013

Sbloccare … ma cosa?

di
Francesco Zanotti


Oggi tutti parlano di sbloccare … E vi sono certamente sblocchi utili: ad esempio dei pagamenti della PA alle imprese. Squinzi parla di uno status quo complessivo da sbloccare …
Ma nessuno parla della vera origine del blocco che stiamo vivendo: il blocco delle risorse cognitive. Stiamo usando risorse cognitive (modi di pensare, modelli, metafore) che impediscono un vero rinascimento imprenditoriale complessivo e, anche, ma non solo industriale.
Lo sblocco delle risorse cognitive in uso è il vero sblocco da fare.
Un esempio di nuova risorsa cognitiva che sarebbe decisiva. Se andate a leggere il  nostro Rapporto sui Rating di Business Plan delle società quotate alla Borsa Italiana e inserite negli indici FTSE MIB e STAR, vedete che essi sono poveri perché usano un modello di Business Plan povero. Date alle imprese un modello di Business Plan più ricco e vedrete rifiorire la capacità progettuale. Per permetter ad ogni attore umano (personale o organizzativo che sia) una progettualità più intensa è necessario fornirgli un linguaggio più intenso. Per migliore la progettualità imprenditoriale è necessario fornire un linguaggio strategico più intenso: un modello di Business Plan molto più ricco di quelli in uso ed una nuova metodologia per usarlo.
Questo ovviamente se una nuova progettualità imprenditoriale interessa a qualcuno.
Perché io credo che l’unica e vera cosa che interessa ad una classe dirigente sia quella di conservare (e non cambiare) le risorse cognitive in uso. Se esse cambiano, una classe dirigente si sente persa, delegittimata. Poi, se le risorse cognitive in uso portano a formulare progetti conservativi per le imprese, e quindi, a difendere lo status quo imprenditoriale, manco se ne accorgono.


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