"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

martedì 24 settembre 2013

Cause cognitive della crisi: il pensare in termini di turbolenza ed imprevedibilità

di
Francesco Zanotti


Immaginate un mondo carico di infinite nuove potenzialità di futuro che attendono solo di essere concretizzate.
Immaginate una classe dirigente che non se ne occupi, perché troppo impegnata a contendersi i mercati esistenti (la competizione economica) e il potere sulla società esistente (la competizione politica).
Accade che queste potenzialità si concretizzano per conto loro, ma non sono capaci di coagularsi nel disegno di una nuova società. Allora diventano minacce che bussano, improvvise e sconosciute alla porta delle classi dirigenti.

La  imprevedibilità e la turbolenza sono figlie del disinteresse verso i nuovi mondi che ci stanno sbocciando sotto i piedi e che noi stupidamente calpestiamo. Non sono le cause inevitabili della crisi. Sono solo il risultato del non volere abbandonare il passato. O di cercare futuri che sanno solo di passato: la competitività, l’internazionalizzazione, le rete di banalità.

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