"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

martedì 8 ottobre 2013

Alitalia: come volevasi dimostrare …

di
Francesco Zanotti


L’avevo scritto nei giorni scorsi. Ora comincia  … è meglio dire “continua” ad accadere. Ed è il caso di ribadire le cause per eliminarle.
Cosa accade?
Che troppe imprese che si occupano di “utilities” (dai diciamolo, che differenza c’è tra Alitalia e un servizio di tram?) dovranno sopravvivere con soldi pubblici. In questi giorni sta accadendo che proprio Alitalia potrà sopravvivere solo con soldi pubblici. I giornali dicono che avrà carburante fino a sabato e poi non ne potrà comprare altro.

Perché siamo arrivati a questo punto?

Riporto il pezzo di un post di più di un anno fa, che ho ripreso anche pochi giorni fa:
“Ricordo i tempi in cui CAI ha comprato Alitalia. Avevo intravisto il documento che spiegava/giustificava l’operazione Alitalia: era definito “Information memorandum” … Sì, lo so che è l’espressione che si usa nel mondo della finanza … Ma “nomina sunt consequentia rerum” … Definire in questo modo un progetto di acquisizione si dichiara, implicitamente, che si considera principalmente l’aspetto finanziario dell’operazione. E si ha la netta sensazione che la dimensione strategico organizzativa dell’operazione passi in secondo piano.”.
Naturalmente tutte le previsioni di produzione di utili e di cassa sono state completamente disattese. Sarebbe stato possibile prevedere che le previsioni non erano attendibili? Certamente sì! Bastava esplicitare il posizionamento strategico. Purtroppo il concetto di “posizionamento strategico” (strategico, non solo competitivo) era completamente sconosciuto a chi ha redatto l’Information Memorandum.

Aggiungo: sostanzialmente è una Banca Italiana che ha redatto l’Information Memorandum. Due domande a questa Banca: perché usare una conoscenza strategica così povera? Se questa è la conoscenza che usate, come fate a valutare i Progetti Strategici delle imprese che vi chiedono i soldi che amministrate per conto dei risparmiatori?

Non chiedo mea culpa o epurazioni. Mi piacerebbe che le banche cominciassero ad usare una conoscenza strategica più avanzata. Cari manager non è un disonore ammettere di avere bisogno di imparare. E’ inevitabile imparare continuamente perché la conoscenza progredisce e, se voi non spendete neanche un minuto per imparare, è inevitabile che userete una conoscenza più povera, meno efficace di quella disponibile.

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