"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

domenica 15 giugno 2014

Il Business Plan sul comodino accanto al letto

di
Francesco Zanotti


Caro Giovanni,
vuoi sapere se il Business Plan che hai preparato (spero ardentemente che i contenuti siano tuoi e non di qualche consulente da strapazzo) sarà realizzato?
Allora chiedi ai tuoi dipendenti, clienti e fornitori se lo tengono sul comodino accanto al letto e ne leggono qualche pagina la sera prima di addormentarsi.
Chiedi se lo raccontano ai figli con orgoglio. Ascolta se se ne parla durante il lavoro. Verifica se ti fermano quando ti incontrano (parlo sempre di dipendenti, clienti e fornitori almeno) per discuterne.
Se tutte queste cose non accadono, allora il Business Plan non verrà realizzato.  
Ma non possono accadere tutte queste cose. Il Business Plan è un documento tecnico che ci chiedono banche ed investitori. Un mestiere da specialisti.
Ecco, non è vero. Il Business Plan deve essere la vostra opera collettiva. Che si rilegge e aggiorna continuamente. E come ogni opera d’arte deve essere opera d’arte negli occhi di chi guarda.
Insomma è la parola (scritta o parlata non importa) che cambia il mondo. Una parola banale annoia. Una parola appassionata cambia il mondo. “I have a dream”, diceva un negro d’America. E il sogno ha mobilitato un popolo. Senza scomodare esempi più importanti.


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