"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

venerdì 5 settembre 2014

Draghi e la voglia di costruire nuovi mondi

di
Francesco Zanotti


Draghi … sembra davvero … il drago della liquidità.
Beh, la mia è, forse, una battutaccia, ma è un fatto che Draghi sta dando davvero un contributo per rendere disponibile liquidità all'economia. Ma, come tutti sanno e dicono, è una condizione necessaria, ma non sufficiente.
Alessandro Plateroti sul Sole 24 Ore di oggi fa notare che, perché questa liquidità arrivi alle imprese, occorre che le stesse imprese la chiedano. Immagino sottintenda: la chiedano per investire e costruire sviluppo. Perché di imprese che la chiedono solo per spostare di qualche tempo l’evidenziarsi della loro inconsistenza imprenditoriale ce ne sarebbero ad abundantiam.
Ma cosa fa venire alle imprese la voglia di investire? La risposta che dà Plateroti va al cuore della crisi. Indica come non si vuole capire la vera origine della crisi e cosa occorra fare per trasformarla in sviluppo. Egli scrive “solo un miglioramento delle aspettative economiche  può rimettere in moto la domanda di credito”. Egli così scrive, ma si sbaglia profondamente.
Quello che fa venire la voglia di investire è la voglia di costruire nuovi mondi. Tutte le imprese che oggi o nel passato producono o hanno prodotto cassa sono partite da una specifica voglia di costruire nuovi mondi. Tutti i loro prodotti o servizi sono, o sono stati, ologrammi di una nuova società.
E’ la voglia di costruire nuovi mondi che migliora l’economia e non solo le aspettative economiche.
Ci sono, però, due problemi che ostacolano il formarsi e il concretizzarsi della voglia di costruire nuovi mondi.
Il primo vero problema è che la finanza non è in grado di valutare le potenzialità di sviluppo, la qualità dei nuovi mondi che le imprese dovrebbero progettare.
Il secondo vero problema è speculare: manca la capacità di una progettualità imprenditoriale capace di immaginare nuovi mondi.
Soluzione? Fornire alla istituzioni finanziarie ed alle imprese le conoscenze e le metodologie di strategia d’impresa che permettano di aumentare la intensità della progettualità imprenditoriale e la capacità di valutare questa progettualità.
Certo le azioni di Draghi sono solo necessarie, ma quello che le completa, che ne sviluppa le potenzialità sono solo nuove risorse cognitive: le conoscenze e le metodologie di strategia d’impresa che permettano alle imprese di disegnare Business Plan alti e forti ed alle istituzioni finanziarie di valutare quanto davvero siano alti e forti.


Nessun commento:

Posta un commento