"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

venerdì 18 settembre 2015

E se fosse colpa dell’economia reale e non della finanza?

di
Francesco Zanotti
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La conferma di questa convinzione mi è venuta leggendo un trafiletto sul Sole24Ore di oggi.
Cito dal trafiletto “Un segnale (il fatto che la FED non ha aumentato il costo del denaro) che potrebbe spingere gli investitori che hanno puntato sull’azionariato USA sulla spinta della ripresa a preferire altre asset class meno legate alle fluttuazioni del ciclo economico.”.
Ragioniamoci sopra. Ma se le imprese generassero utili abbondanti non pensate che i finanziari investirebbero nei capitali delle imprese? E perché oggi le imprese non producono utili? Perché la loro identità strategica è invecchiata e non hanno progetti di sviluppo strategico (Business Plan) alti e forti.
Vogliamo rivoluzionare la logica dei mercati finanziari? Inondiamoli di Progetti di Sviluppo alti e forti.
Sì, lo so! I finanzieri non capiscono nulla di strategia d’impresa. Ma, dopo tutto non per colpa: nessuno ha mai detto loro neanche che esiste una disciplina che si chiama strategia d’impresa.
Non capiscono nulla di strategia d’impresa, ma possiamo insegnare loro questa disciplina e renderli capaci di apprezzare Business Plan alti e forti.
Non capiscono nulla di strategia d’impresa, ma tonti non sono. Quando si accorgeranno che esistono imprese che generano rilevanti utili perché hanno realizzato Progetti di sviluppo alti e forti, allora in quelle investiranno.
Se così è, allora, al fatto che i finanzieri si siano abituati a inventarsi titoli su cui investire non sono estranee le imprese. Invece di disegnare progetti di Sviluppo alti e forti si sono ridotte a piagnucolare sulla crisi e a chiedere aiuti di Stato per sopravvivere.


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