"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

giovedì 29 ottobre 2015

I consulenti per la strategia: il caso delle banche...grande è la confusione!

di
Luciano Martinoli


In un recente articolo apparso sulla rivista Forbes, gli autori, della società di consulenza Bain, sostengono una tesi che mostra tutta l'approssimazione e la confusione che regna nel mondo della consulenza strategica. La tesi, riassunta nel titolo, è la seguente: "Dopo anni di subbuglio è tempo per le Banche di re-imparare la Strategia d'Impresa".
Perchè e dove i signori di una delle leader della consulenza strategica fanno confusione?
Prima di addentrarmi nel tema consentitemi di evidenziare una peculiarità del settore che alimenta tale confusione (ma che i consulenti non affrontano e risolvono).
Spero che il lettore mi perdonerà se lo farò con una metafora. 
Tutti sappiamo cosa è la pittura, l'arte figurativa che ha accompagnato lo sviluppo della civiltà umana fin dagli albori. Con tale termine si intendono i manufatti: i quadri, gli affreschi, ma anche le iscrizioni rupestri e, più recentemente, le opere artistiche di computer graphics.
Ora immaginate che con lo stesso termine, pittura, si intendano anche gli strumenti con i quali produrre i manufatti pittorici. Dunque tele, pennelli, colori, ma anche i chiodi e le pietre acuminate con le quali i nostri antenati decoravano le caverne, attualmente i software e l'hardware per le rappresentazioni su computer, eccetera Ognuno di questi strumenti incorpora delle conoscenze che hanno consentito, e consentono ancora oggi, prestazioni sempre migliori ai pittori. Dunque c'è chi si occupa di indagare nelle conoscenze umane per mettere a punto nuovi e migliori strumenti per fare pittura, e chi li usa per realizzare le opere d'arte che vuole. 

Adesso immaginate di indicare col sostantivo "pittura" entrambi i reami: strumenti e prodotti. Parlando di pittura si parlerà del quadro o della tela? dei colori o dei componenti chimici per realizzarli? Ma, sopratutto, fare il "pittore" significherà occuparsi di nuovi pennelli o usarli per fare quadri? (e nel caso faccia entrambi chi glielo da il tempo per far bene entrambe le cose?)

Questo è l'equivoco di fondo che giace alla base della Strategia d'Impresa, un equivoco alimentato dalla stessa consulenza (non si sa se per convenienza, ignoranza o entrambi) e che non favorisce lo sviluppo e il mercato della consulenza di settore; che poco importa se non fosse che il danno maggiore viene arrecato ai potenziali utilizzatori i quali, lasciati soli e spaesati di fronte ai loro problemi strategici, brancolano, improvvisano, con grave danno per le prestazioni delle loro organizzazioni e, di conseguenza, di tutta la collettività.

Tornando all'articolo, si dice cosa le banche dovrebbero fare (definire le proprie ambizioni, in quale geografia posizionarsi, segmentare i prodotti e i clienti) ma non con quali conoscenze strategiche dovrebbero affrontare queste pur legittime (e strategiche) aree (che, tra l'altro, sono solo alcune delle aree che un Business Plan, il manufatto finale prodotto con la Strategia d'Impresa, dovrebbe contenere). E' come se un fornitore di pennelli e tempere dicesse ai pittori quali quadri dipingere ma non con quali strumenti o perchè alcuni strumenti sono più idonei di altri. Un mischiotto confusionario di fronte al quale, come abbiamo detto, i pittori di turno, nel nostro caso le banche, reagiscono con atteggiamenti ambivalenti: dimmi come la pensi e poi, ovviamente, deciderò io cosa fare. Un risultato che non aiuta certamente il sistema bancario chiamato sì a ripensarsi profondamente ma con la necessità, per poterlo fare davvero con efficacia, di avvalersi delle migliori conoscenze allo stato dell'arte (gli strumenti: pennelli e colori) disponibili a livello mondiale.
E non è nemmeno di aiuto la pratica standard, usata a piene mani dai guru della consulenza, di proporre esempi o "best practices": al meglio si invita a copiare, al peggio si blocca la capacità imprenditoriale delle Banche di inventare davvero nuovi mondi rappresentati poi nei Business Plan (quadri di qualità e... valore artistico).

Noi prendiamo distanza con forza da questo modello di consulenza strategica e proponiamo con impegno e passione una modalità totalmente diversa: lo studio e la fatica quotidiana di indagare in tutti gli ambiti delle conoscenze umane (prima fra tutti la Strategia d'Impresa intesa come strumenti) alla ricerca di "sostanze" che possano aiutare a costruire "strumenti" sempre più efficaci e sofisticati.
Perchè vogliamo offrire alle nostre Banche, i nostri rinomati "pittori" eredi di una antichissima e nobilissima tradizione finanziaria, i mezzi per continuare a costruire un paese, il nostro, più bello e giusto di prima. 

   

1 commento:

  1. Ripropongo, a proposito dei consulenti che "non vivono in prima persona i fatti su cui danno consigli", un post apparso qualche tempo fa su un altro nostro blog http://ettardi.blogspot.it/2013/01/consulenza-solo-temporary-management.html#more

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