"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

venerdì 13 novembre 2015

Banche. Che sindacati ed azionisti si ribellino!

di
Francesco Zanotti

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Gli esuberi nel settore bancario vengono “venduti” dai vertici delle banche come inevitabili.
Non è vero! Sono solo frutto dell’atteggiamento strategico e del tipo di strategia che essi hanno scelto.
Sarebbero possibili atteggiamenti strategici, prima, e strategie, poi, che aumentano sul breve e di molto l’occupazione e gli stipendi. Aumentando anche contemporaneamente, sia sul breve che sul lungo, il valore per gli azionisti.
I sindacati e gli azionisti devo chiedere conto del perché ci si ostina a seguire strategie perdenti per tutti.
Quale atteggiamento strategico, quali strategie alternative e molto più feconde sono possibili?
Innanzitutto un atteggiamento imprenditoriale: l’ambiente lo creano le imprese. Le organizzazioni come le banche che lo subiscono non sono imprese, ma istituzioni.
Poi, la scelta strategica di fornire alle imprese conoscenze e metodologie d’impresa per aumentare la loro capacità di generare cassa. E anche la scelta di usare le stesse conoscenze per rilanciare le imprese in sofferenza e non sbolognarle a qualche bad bank. Per realizzare queste strategie dovrebbero aumentare l’occupazione, ma aumenterebbe anche contemporaneamente il valore prodotto. Che potrebbe essere distribuito tra gli azionisti e il rafforzamento patrimoniale,
Stiamo predisponendo un documento dove spieghiamo tutto questo nei dettagli. Organizzeremo un grande dibattito sull’atteggiamento e le scelte strategiche delle banche. Perché cambino e velocemente per costruire un nuovo sviluppo che non sia lo sviluppo di pochi (poi anche effimero) al costo della miseria (duratura e dura) di molti.


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