Si può dire qualcosa di nuovo e di risolutivo, ma tristemente! Tristemente perché questo qualcosa di nuovo e di risolutivo non è accettabile. Da nessuna delle due classi dirigenti che si contrappongono: il management FIAT, e la dirigenza sindacale.
Ma perché qualcosa di nuovo e di risolutivo deve essere inaccettabile? Perché, per utilizzarlo, servono conoscenze e metodi che non sono nella disponibilità delle classi dirigenti. E le attuali classi dirigenti non possono ammettere che esista qualche conoscenza o metodo, essenziali per svolgere la loro funzione, che non sono nelle loro disponibilità. Non se lo può permettere il manager prometeico che deve vantare le sue doti eccezionali (dono divino) e affermare la sua unicità e insostituibilità. Non se lo può permettere il sindacalista difensore di diritti che il manager prometeico, stimolato da azionisti avidi, vuole calpestare. E siano botte da orbi, figurate ovviamente, si spera.
"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."Eric J. Hobsbawm
venerdì 25 giugno 2010
lunedì 14 giugno 2010
Concorrenza o imprenditorialità aumentata?
di Francesco Zanotti
Proviamo a declinare la parola “crescita”. Così abbiamo un riferimento. A me piacerebbe che si facesse riferimento ad uno sviluppo etico ed estetico. Ma anche questa espressione necessita di un specificazione, cioè di dire cosa c’è dentro.
Ed allora accettiamo per un momento di usare la parola crescita. Crescita di cosa? Non certo del numero di scarpe che sono nella disponibilità di ogni cittadino delle società avanzate. Cosa allora? Proviamo a dire quanto segue … Alt, parentesi doverosa: ogni proposta è un rischio. Perché oggi vige il principio della auto rappresentazione negativa. “Dalli all’idea”, sembra essere la strategia dominante. Appena una idea nasce, ecco che mille intellettuali, giornalisti et alia si scagliano contro questa idea. Credo sia il momento di cambiare registro. Credo che di fronte ad una idea, si possa certamente dire che è sbagliata, ma chi lo dice, credo, debba prendersi l’impegno di aggiungere una sua idea in alternativa. Poi può accadere che le idee non siano tutte sbagliate, ma abbiano bisogno di chiarimenti, completamenti, integrazioni. Ed allora si organizza un processo di creazione sociale di conoscenza e realtà che è l’unico che può creare crescita, sviluppo … chiamatelo come volete …
Proviamo a declinare la parola “crescita”. Così abbiamo un riferimento. A me piacerebbe che si facesse riferimento ad uno sviluppo etico ed estetico. Ma anche questa espressione necessita di un specificazione, cioè di dire cosa c’è dentro.
Ed allora accettiamo per un momento di usare la parola crescita. Crescita di cosa? Non certo del numero di scarpe che sono nella disponibilità di ogni cittadino delle società avanzate. Cosa allora? Proviamo a dire quanto segue … Alt, parentesi doverosa: ogni proposta è un rischio. Perché oggi vige il principio della auto rappresentazione negativa. “Dalli all’idea”, sembra essere la strategia dominante. Appena una idea nasce, ecco che mille intellettuali, giornalisti et alia si scagliano contro questa idea. Credo sia il momento di cambiare registro. Credo che di fronte ad una idea, si possa certamente dire che è sbagliata, ma chi lo dice, credo, debba prendersi l’impegno di aggiungere una sua idea in alternativa. Poi può accadere che le idee non siano tutte sbagliate, ma abbiano bisogno di chiarimenti, completamenti, integrazioni. Ed allora si organizza un processo di creazione sociale di conoscenza e realtà che è l’unico che può creare crescita, sviluppo … chiamatelo come volete …
giovedì 10 giugno 2010
Intervista Rinaldo Novati di Mirex
Di seguito riportiamo un estratto (versione integrale) della seconda intervista del progetto di ricerca "Il futuro del sistema imprenditoriale italiano" al dott. Novati di Mirex . Si rimanda all’allegato per la versione integrale.
“A nostro avviso l’imprenditore non necessariamente deve avere 1.000 idee, ne bastano poche ma che siano tutte rigorosamente chiare, prima fra tutte quella del profitto. E su quella base deve vedere come ottimizzare le risorse, i ricavi e così via. Non credo a metodi o conoscenze particolari, quello che leggi sui libri è una storia, la vita di tutti i giorni è un’altra: servono esperienza, che si accumula con il tempo e indubbie capacità. Ho frequentato anche dei corsi di specializzazione all’Università Bocconi e ho coltivato l’intima convinzione che questi esimi docenti conoscono nel dettaglio tutti gli stili di nuoto ma con il piccolo particolare che li hanno imparati sulla spiaggia, mentre noi quello che abbiamo appreso l’ho abbiamo fatto nell’acqua alta, dove non si tocca.”
“A nostro avviso l’imprenditore non necessariamente deve avere 1.000 idee, ne bastano poche ma che siano tutte rigorosamente chiare, prima fra tutte quella del profitto. E su quella base deve vedere come ottimizzare le risorse, i ricavi e così via. Non credo a metodi o conoscenze particolari, quello che leggi sui libri è una storia, la vita di tutti i giorni è un’altra: servono esperienza, che si accumula con il tempo e indubbie capacità. Ho frequentato anche dei corsi di specializzazione all’Università Bocconi e ho coltivato l’intima convinzione che questi esimi docenti conoscono nel dettaglio tutti gli stili di nuoto ma con il piccolo particolare che li hanno imparati sulla spiaggia, mentre noi quello che abbiamo appreso l’ho abbiamo fatto nell’acqua alta, dove non si tocca.”
R. Novati
venerdì 4 giugno 2010
Progetto di ricerca "Il futuro del sistema imprenditoriale italiano" - Intervista dott. Cannavale – Bravofly
Siamo convinti di vivere una crisi da funzionamento e cerchiamo di superarla adottando strategie di miglioramento dell’esistente. Siamo, invece, di fronte ad una intera ecologia di crisi di “significato”. Per superarla è necessario abbandonare ogni tentazione di conservazione ed attivare uno sforzo, intenso e diffuso di progettazione a tutti i livelli della nostra società.
Per contribuire ad avviare una nuova stagione di imprenditorialità, che ci sembra giusto definire
“aumentata”, abbiamo deciso di avviare un Evento di progettualità sistemica assolutamente inedito : il coinvolgere tutta la classe dirigente italiana in un impegno esplicito di riprogettazione
dell’universo industriale, economico, finanziario, sociale, politico, istituzionale.
Esso ha inizio con una serie di interviste alle elite imprenditoriali, politiche, istituzionali e culturali di questo nostro Paese.
Di seguito riportiamo una sintesi della prima intervista al dott. Fabio Cannavale di Bravofly . Si rimanda all’allegato per la versione integrale.
“In qualità di imprenditore investo in settori che abbiano un alto potenziale di redditività sia in Italia che in generale in Europa. Nel 99’ ero consulente McKinsey e in molti ci siamo resi conto di come Internet fosse il futuro: alcuni hanno fatto un fondo su internet altri si sono lanciati nell’ e-commerce. Bravofly è nata proprio con l’idea di entrare nel campo dell’e-commerce nel travel, da sempre il settore favorito in Italia per ragioni storiche e logistiche. Dapprima con alcuni ex colleghi sono entrato nella compagine azionaria di eDreams e, dopo aver venduto le quote, ho creato nel 2004 Volagratis con Marco Corradino, che avevo incontrato proprio nell’esperienza eDreams. La Net Partner di Boni e Appendino, invece, di cui io sono socio, ha esordito come fondo internet ed è arrivata a quotare in borsa sia Yoox che Mutui on-line.
Per contribuire ad avviare una nuova stagione di imprenditorialità, che ci sembra giusto definire
“aumentata”, abbiamo deciso di avviare un Evento di progettualità sistemica assolutamente inedito : il coinvolgere tutta la classe dirigente italiana in un impegno esplicito di riprogettazione
dell’universo industriale, economico, finanziario, sociale, politico, istituzionale.
Esso ha inizio con una serie di interviste alle elite imprenditoriali, politiche, istituzionali e culturali di questo nostro Paese.
Di seguito riportiamo una sintesi della prima intervista al dott. Fabio Cannavale di Bravofly . Si rimanda all’allegato per la versione integrale.
“In qualità di imprenditore investo in settori che abbiano un alto potenziale di redditività sia in Italia che in generale in Europa. Nel 99’ ero consulente McKinsey e in molti ci siamo resi conto di come Internet fosse il futuro: alcuni hanno fatto un fondo su internet altri si sono lanciati nell’ e-commerce. Bravofly è nata proprio con l’idea di entrare nel campo dell’e-commerce nel travel, da sempre il settore favorito in Italia per ragioni storiche e logistiche. Dapprima con alcuni ex colleghi sono entrato nella compagine azionaria di eDreams e, dopo aver venduto le quote, ho creato nel 2004 Volagratis con Marco Corradino, che avevo incontrato proprio nell’esperienza eDreams. La Net Partner di Boni e Appendino, invece, di cui io sono socio, ha esordito come fondo internet ed è arrivata a quotare in borsa sia Yoox che Mutui on-line.
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