di
Francesco Zanotti
Davvero … di cambiare proprio non si parla. Ovviamente il mio è un discorso generale, esistono certamente le eccezioni. Ma sono poche ed in calo.
Nella grande maggioranza dei casi si cerca, al massimo, di lavorare meglio del passato, cercare qualche nuovo mercato senza investire molto. E, sostanzialmente, si attende che la crisi passi. Si attua la famosa strategia napoletana “A da passa’ a nuttata”.
Tipica di questi tempi di rifiuto della realtà, è la storia che ho sentito raccontare con orgoglio da un consulente: “Sono intervenuto io (la solita presunzione del macho-consulente che ... ghe pensi mì), abbiamo razionalizzato tutto (lui sa come rappresentare i processi, controllare etc.) e siamo riusciti ad andare alla pari (sì, ha usato proprio questa espressione … ecco .. un po’ primitiva). Poi … quando riprenderà il mercato … “. Amico consulente ed amico imprenditore che a lui ti sei affidato, il mercato a cui tu ti riferisci, quello del tuo passato (ma sì dai per troppi di noi la soluzione della crisi è un ritorno al passato) non tornerà più! Se sei riuscito con mille sforzi a pareggiare hai buttato tutti questi sforzi ed a perdere tempo “strategico”.
E’ necessario riprogettare da capo, non tanto la produzione o la commercializzazione, quanto l’identità stessa dell’impresa. Non basta fare meglio le cose di prima, occorre fare cose diverse.
Anche i processi di aggregazione rischiano di essere strumenti di conservazione. Io credo che la vera ragione per mettersi insieme sia una sola: farsi aiutare dagli altri ad uscire dai propri schemi strategici. Da soli non ci si riesce più.
Le banche stringeranno le borse, ma non tanto (anche) perché sono più prudenti o perché arriva Basilea 3. Ma perché hanno finito i soldi. Sono bloccati nel capannone di questa e di quella impresa. Queste imprese (che sono proprio tante), non avendo nessuna intenzione di cambiare radicalmente, non potranno far fruttare i capannoni e le banche non potranno riavere i loro soldi. Riavranno, in cambio, capannoni, invendibili e ed invecchiati. Se qualcuno è interessato ad un prestito in capannoni, non ci saranno problemi. Se vorrà un prestito in denaro ... i problemi saranno crescenti. Tanto più crescenti quanto la voglia di radicali cambiamenti sarà poca.
Qual' è la risorsa più rilevante per uscire dalla crisi?
Sono nuovi strumenti di progettualità strategica che aiutino gli imprenditori ad uscire dal loro passato ed immaginare un nuovo futuro. Occorre che questi nuovi strumenti siano i migliori del mondo perché è proprio la qualità di questi strumenti la nuova fondamentale variabile competitiva.
Sono questi gli strumenti le vere “tecnologie” per costruire nuovi mercati e una nuova società. Imprenditori, chiedeteli con forza ai vostri consulenti di direzione, advisor finanziari, commercialisti o avvocati che siano. E se non li hanno, spingeteli a procurarseli. Non cambiate consulenti perché così perdereste un grande patrimonio di fiducia. Ma chiedete loro di aggiornarsi …
Nessun commento:
Posta un commento