"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

mercoledì 21 dicembre 2011

Basilea 3 e sviluppo rating per i business plan


di
Francesco Zanotti

Quando si parla di rating, la sfida principale sembra dimenticata: le banche e le imprese devono costruire un’alleanza per produrre maggiore ricchezza nel futuro. Nulla di più e nulla di meno.
Il rating sembra solo uno strumento di difesa delle banche.
Io credo invece che il rating debba diventare lo strumento per stimolare le imprese a produrre maggior ricchezza nel futuro.
Cosa fare? Perché le imprese riescano a produrre maggiore ricchezza nel futuro è necessario che progettino i cambiamenti strategici necessari. Per progettarli è necessario un nuovo strumento di rating: il rating dei business plan. Intendo: un rating che “misuri” quanto il progetto d’impresa (che tutti devono avere) può veramente portare l’impresa a produrre maggiore ricchezza nel futuro.
Ovviamente non basta un rating patrimoniale, economico e finanziario sul passato. Al massimo questo serve come punto di partenza. Occorre un rating strategico che ha come documento base di riferimento il business plan.
Questo rating deve essere “trasparente”. Cioè deve essere compreso e condiviso dall’imprenditore
E se la valutazione del business plan è negativa? Proprio perché il business plan è trasparente, questa negatività è condivisa dall’imprenditore. Un rating negativo è percepito non come un rifiuto immotivato all’investimento, ma come la scoperta che il futuro progettato non è così brillante come si credeva. Allora il momento della valutazione diventa stimoli, provocazione progettuale. E la banca e l’impresa si alleano, cioè lavorano insieme per produrre un business plan migliore.
In questo modo si concretizza in comportamenti precisi (valutazione condivisa, progettualità solidale)  la richiesta, altrimenti generica, forse moralistica, di una nuova alleanza tra banca ed impresa.
Per costruire un rating “progettuale” di un business plan servono nuove conoscenze e nuove metodologie di analisi e valutazione strategica. Ma l’acquisirle da parte di banche ed imprese non dovrebbe costituire certo un ostacolo insormontabile.

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