di
Francesco Zanotti
Un Attore economico giustifica e costruisce la sua esistenza attraverso il suo Progetto d’impresa. In una società e in un sistema economico che cambia velocemente … no! E’ l’espressione sbagliata. Occorre recuperare il senso della responsabilità economica e sociale e dire… Poiché dobbiamo cambiare la società attuale ed il suo sistema economico, allora, anche un obiettivo apparentemente di corto respiro come la sopravvivenza può essere garantito solo da un Progetto di impresa alto e forte dal quale si capisca, che sia un ologramma, della società e del sistema economico che l’Attore economico prefigura. Progetto d'impresa mi sembra una espressione meno burocratica rispetto a "Business Plan" o, peggio, "Piano industriale".
Nel caso di una PMI un Progetto d’impresa si sviluppa in un ambito limitato, legato alla innovazione di prodotto e servizio. Nel caso di un costituendo grande raggruppamento di Compagnie di Assicurazione il Progetto di impresa ha un rilevante impatto economico e sociale. Ad esempio (ma è solo un esempio) esso propone, inevitabilmente, un suo modello di Welfare. Infatti le compagnie di assicurazione vendono prodotti di tipo previdenziale e sanitario che sono ispirati, consapevolmente o meno, ad una specifica visione del futuro Stato sociale.
Nello scrivere, mi accorgo che ho fatto un passo avanti: anche se non lo si esplicita, anche se non se ne è consapevoli, ogni Attore Economico persegue un proprio Progetto d’impresa. Cioè una propria visione del sistema economico e della società desiderabili.
Ora nel caso della fusione Fonsai-Unipol quale è il Progetto d’impresa perseguito? Un progetto di ristrutturazione finanziaria e societaria non è un Progetto d’impresa.
Sui media (sia mass media che media di rete) questo progetto non è apparso.
La mia ipotesi è che non è apparso perché si considera scontato cosa deve fare una compagnia di assicurazione. E si pensa che il problema sia solo che lo faccia bene e che sia solida.
In questa ipotesi il Progetto di impresa della fusione Fonsai-Unipol è sostanzialmente un progetto economico e sociale di conservazione, per di più del tutto inconscio.
Di questa implicita ricerca di conservazione cosa ne pensa il management? Cosa ne pensano gli Organi di Controllo (dai Collegi Sindacali all’ISVAP alla CONSOB)? Cosa ne pensano i Clienti? Per favore non chiamiamoli consumatori perché il clienti di una Compagnia di assicurazione non “consumano” le polizze. Non le mangiano col pane come se fossero mortadella. Cosa ne pensano gli altri stakeholders: dai Sindacati alle Associazioni dei Consumatori?? Cosa ne pensano tutti costoro di un Progetto d’impresa assolutamente conservativo in un mondo dove tutti coloro che non vogliono sparire devo assumersi la responsabilità di costruire il sistema economico e la società prossimi venturi?
Nessun commento:
Posta un commento