"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

lunedì 10 settembre 2012

Risorse cognitive povere


di
Francesco Zanotti


Traduco da “The New Univers and the Human future” di Nancy Ellen Abrams e Joel R. Primack, pag. 119.
“ … noi non abbiamo un convincente, condiviso contesto per i problemi che dobbiamo affrontare. Perseveriamo nel pensare localmente, attraverso le noiose metafore dei nostri vecchi sistemi politici ed economici … mentre gli effetti delle nostre azioni collettive si propagano in tutto il pianeta ed oltre, lontano nel futuro ben al di là della nostra attuale capacità di concettualizzare, comprendere e farci carico.”.

In questi giorni stiamo assistendo a puerili tentativi di disegnare scenari, davvero con schemi concettuali poverissimi. Ad esempio, con lo schema della competitività che porta ad affermazioni (si dice il peccato non il peccatore) del tipo: “la priorità assoluta è aumentare il prodotto, cioè le ore lavorate”. Altro che scenari planetari, siamo così accecati da schemi cognitivi banali che non pensiamo neanche alle obiezioni più semplici: ma se poi il prodotto non si vende o inquina irragionevolmente? E chi garantisce il circolante necessario a produrre oggetti che stanno in magazzino? E molte altre.

Ci aspettiamo che le nostre classi dirigenti rinsaviscano e si dotino di nuove risorse cognitive che esistono abbondanti e diffuse? Impossibile: sono obnubilati da una competizione (anche loro) che non lascia loro alcuno spazio per studiare.

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