"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

domenica 16 ottobre 2016

La crisi di Twitter

di
Francesco Zanotti
Risultati immagini per twitter


Nessuno sembra più interessato a comprare Twitter. Twitter sembra non farcela da solo. La domanda cruciale è: ma a cosa e a chi serve essere costretti a limitarsi a 140 caratteri?

Il Corriere della Sera di oggi riporta la notizia che tutti i pretendenti (da Google alla Disney) a Twitter si sono dileguati. Si è dileguato anche l’ultimo: “Sales force”.
Conseguenza: i valori delle azioni crollano e gli investitori devono evidenziare grosse perdite. Esse non potranno essere recuperate perché in futuro anche i “fondamentali” non funzioneranno: Twitter è sempre stato in perdita e non si capisce perché dovrebbe iniziare a guadagnare.
Non si capisce perché credo che nessuno sappia rispondere alla domanda fondamentale. A cosa serve un “social” il cui differenziale di prestazioni è che ti limita la possibilità di espressione a 140 caratteri?
In teoria potrebbe servire ad una comunicazione sintetica di discorsi complessi con link agli stessi.
Ma, almeno da noi in Italia, ha stimolato, giustificato, invece, una comunicazione solo “battutista” da parte di una classe dirigente che non ha pensieri complessi, ma solo voglia di stroncare l’avversario.

Mi si permetta una battuta: suggerirei a Twitter di far pagare ai battutisti ... Così la pianteranno. Forse non servirà a salvare Twitter dai guai economico-finanziari. Ma a salverà noi da battute stucchevoli (quando non volgari e indegne), sì!

Nessun commento:

Posta un commento