di
Francesco Zanotti
Non sto sostenendo che la
cultura d’impresa non sia diffusa e che occorre diffonderla. Non sto neanche
sostenendo che esista una cultura anti-impresa.
Dico che una cultura d’impresa
proprio non esiste. Esiste solo una piccola raccolta di espressioni retoriche (anche
senza senso) che si fa in fretta a elencare: il valore del mercato, della libera
iniziativa e del profitto, la necessità della competizione, la voglia di fare,
l’accettazione del rischio. E ora non mi viene in mente altro.
Una cultura d’impresa,
invece, dovrebbe definire cosa esattamente sia una impresa, quali siano le sue
interazioni con l’ambiente esterno e come si descriva il suo posizionamento,
quali sono i processi di evoluzione del posizionamento che queste interazioni
determinano, quale tipo di valore l’impresa produce. Da ultimo: come si governa
questo sistema impresa di cui si sanno le “cose” di cui sopra.
Le risposte a queste domande
non si trovano né in libri di testo, né in seminari. Se qualcuno ha notizia del
contrario, ce lo comunichi.
Se, poi, siete convinti di possedere personalmente la cultura d'impresa, allora provate a rispondere alle domande di cui sopra. Se lo sapere fare, siete titolari di una cultura d’impresa, se
non lo sapete fare, no! Quando poi scopriste di possedere una cultura d’impresa,
provate a confrontarla con quella degli altri: dovrebbe essere simile …
Se, invece, scoprite di non
sapere rispondere a queste domande, fatevi qualche domanda sul rapporto tra voi
e la crisi … E, poi, andate alla ricerca di chi possa aiutarvi a rispondere a
tutte le domande di cui sopra.
Altrimenti
si continuerà a scrivere “Information memorandum” che parlano del nulla. Ma poi
finiscono col proporre dei numeri il cui messaggio è sempre lo stesso: oggi
vado male, ma se mi dai altri soldi andrò benissimo. Alla domanda “ma perché se
oggi perdi domani guadagnerai?” la risposta di un Information Memorandum è: perché
mi piace che sia così.
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