di
Francesco Zanotti
Marco Fortis sul Sole 24 Ore
di oggi: “Italia nel <<club dei 100 miliardi>> di surplus commerciale”.
Notizia positiva certamente
che l’Italia sia tra le sole cinque economie del G20 a presentare un surplus
strutturale manifatturiero.
Ma non basta, anzi rischia
di essere fuorviante.
Innanzitutto il problema non
sono le imprese che generano il surplus commerciale. Ma le altre. Moltissime
altre non hanno alcuna possibilità di rimanere sul mercato a causa del fatto
che producono prodotti poveri a prezzi impossibili. E nessun mettersi in rete,
neanche se vengono portate all'estero in carrozza gratis, rende i loro prodotti
almeno accettabili.
Queste moltissime altre
sono, da sole, in grado, in un prossimo futuro, di mettere in crisi il sistema
bancario e di generare ulteriore e diffusa disoccupazione.
Poi vi sono altre imprese
che vengono giudicate falsamente eterne. Il caso emblematico è quello della
FIAT che vende un prodotto che dovrà subire un drastico ridimensionamento nelle
quantità prodotte e nel suo significato esistenziale. Anche il lusso è
problematico: sta cambiando l’antropologia che giudica il lusso desiderabile e
i marchi del lusso meritevoli dei prezzi che chiedono.
Da ultimo, ma forse il
fattore più importante: l’attuale tipologia di prodotti e di sistemi di produzione
e di trasporto sono del tutto incompatibili con la Natura.
Concludendo, si può
risolvere la crisi solo attraverso una nuova ed intensa progettualità strategica
che porti ad una riprogettazione complessiva di sistemi industriali ed economie.
E l’urgenza prima è
diffondere le risorse cognitive che permettono questo salto di qualità nella
progettualità strategica.
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