di
Francesco Zanotti
Finalmente una buona idea: facciamo emettere “bond di sviluppo” alle imprese che le banche hanno etichettato come “in sofferenza”, in modo che possano recuperare le risorse, che non possono più venire dal credito ordinario (proprio perché sono “in sofferenza”), per rilanciarsi.
Bene, le banche dovrebbero guidare questo
processo …
Ma c’è un problema: come fanno le banche a
decidere quali tra le imprese in sofferenza salvare?
Beh usano i loro sistemi di rating. Eh no, cari.
Perchè queste imprese sono già passate al vaglio di quei sistemi di rating che
le hanno già giudicate non finanziabili.
Quindi? Quindi le banche devono spingere queste
imprese a dotarsi di progetti di sviluppo (Business Plan) alti forti. E devono disporre di strumenti per
valutare se questi Business Plan sono
alti e forti.
Cioè il tutto può funzionare solo se si parte da
una rivoluzione culturale delle banche che si devono dotare delle conoscenze
per costruire e valutare progetti di sviluppo. Intendo dire: le conoscenze e le
metodologie di strategia d’impresa. Sono conoscenze di cui non dispongono.
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