di
Francesco Zanotti
Di Finmeccanica si dicono
due cose, mentre si dovrebbe dire molto altro.
Si parla di tangenti e di
reti amicali. Se, cosa e a chi Finmeccanica ha pagato “mazzette”. Chi è amico
di chi. E’ inutile dettagliare e fare nomi.
Finmeccanica: come se fosse
una istituzione da occupare. Finmeccanica, una gerarchia di poltrone da
scalare.
Di cosa mi piacerebbe si
parlasse?
Della completezza e qualità del Piano industriale, che preferirei
chiamare “Progetto d’impresa”. Di cosa non conteneva nel passato. Ad esempio:
una strategia di gestione degli stakehloder. La mancanza di questa strategia
ha, di fatto, esacerbato il caso Ansaldo. Ma anche molte altre cose. Una
precisa definizione delle aree di business. Almeno, senza esagerare nelle
novità, usando la metodologia suggerita da Derck Abell nei primi anni Ottanta
in un famoso libro (Defining the business) tradotto anche in italiano (per il
gossip: da un amico mio dietro mia segnalazione). La definizione del
posizionamento strategico (non solo competitivo che, per altro, non è neanche
definito nel Piano attuale) di ogni area di business e della sua evoluzione
senza la quale le previsioni numeriche sono terni al lotto …
Mi piacerebbe si parlasse anche
del patrimonio di conoscenze di
strategia d’impresa (della disciplina della strategia d’impresa) del top management e di quali sono le
azioni che tendono ad aggiornarlo costantemente.
Credo che, così, la
trasparenza diverrebbe norma applicata nei fatti e non retoricamente auspicata.
Credo che le reti amicali si allargherebbero a comprendere gli innovatori di
pensiero, invece che, solo, i detentori (provvisori, per altro) di qualche fetta
di potere.
In nome di un nuovo
sviluppo.
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