di
Francesco Zanotti
Credo che il Governatore Visco abbia profondamente torto. Mi riferisco ad una sua affermazione al Forex, come riportata da Marco Onado sul Sole 24 Ore di domenica 10 febbraio. Secondo Onado, il Governatore avrebbe detto che “se la ripresa tarda non dipenderà né dalle banche centrali né dalle banche”.
Credo che sia una
convinzione sbagliata. Una delle mille trappole cognitive che sono alla radice
della crisi attuale.
E’ sbagliata in termini
generali perché nessuno può chiamarsi fuori. Per esempio, anche le banche (esse
sostengono) sono imprese e come tali non possono sostenere che non c’entrano
con l’aumento complessivo della capacità di produrre ricchezza.
Ma è sbagliata proprio in
termini specifici: tocca alle banche fornire le risorse per costruire sviluppo. Ma non mi riferisco ai soldi. I soldi sono la cosa meno importante. Mi riferisco
alle conoscenze ed alle metodologie di strategia d’impresa.
Abbiamo già affrontato
questo tema innumerevoli volte questo tema su questo blog, ma ... repetita
juvant …
Quasi tutte le grandi
imprese, salvo uno sparuto (rispetto alla massa complessiva delle grandi
imprese) numero di esse, si considerano istituzioni che devono stare attente
solo a funzionare meglio. Senza accorgersi che, così facendo, ipotizzano di
vivere in un ambiente stabile che avrà sempre bisogno di quelle imprese
istituzioni di cui ha bisogno oggi. E questo non è vero. Non è vero, ad esempio,
per le utilities che proprio non possono rimanere come sono oggi, schiacciate all'interno di una morsa costituita, da un lato, da esigenze di investimenti imprescindibili
e dall'altro da tariffe che non rispondo ad esigenze di economicità.
Tutte queste imprese, grandi
e piccole avranno un futuro solo se riprogetteranno profondamente la loro
identità. Torno all'esempio delle utilities. Esse potrebbero diventare hub
capaci di diventare un ambiente fecondo per una nuova generazione di imprese
impegnate nello sviluppo di sistemi di generazione locale di energia.
Ma per progettare nuove identità
(e per saper valutare progetti di rinnovamento dell’identità) è necessario
disporre di conoscenze e di metodologie di strategia d’impresa avanzate.
Le banche dovrebbero
diventare i primi fornitori e i primi utilizzatori (in qualità di valutatori) di
conoscenze avanzate di strategia d’impresa.
Concludendo, esiste un contributo
specifico delle banche alla ripresa: rendere disponibile ed utilizzare conoscenze
e metodologie avanzate di strategia d’impresa.
E’ un contributo
essenziale che solo le banche possono dare e che se si rifiutano di dare,
nessuna crescita sarà possibile.
Per concretizzare ulteriormente:
il caso CAI-Alitalia. Se si fossero usate conoscenze e metodologie avanzate di
strategia d’impresa, sarebbe apparso subito evidente che il Piano proposto agli
Investitori non avrebbe potuto produrre gli effetti che prometteva agli
investitori. E si sarebbe potuto sviluppare un Piano radicalmente diverso,
generato con un processo altrettanto diverso.
Le conoscenze e le metodologie
avanzate di strategia d’impresa non sono “nice to have”. Sono la risorsa chiave
per costruire sviluppo. E, credo, solo le banche ne possono diventare fornitori
istituzionali.
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