di
Francesco Zanotti
Come tutti
stanno verificando le grandi banche centrali stano battendo moneta. Per carità,
non lo dicono così esplicitamente e garantiscono che sarà per poco. Ma oramai
lo considerano indispensabile per non aggravare la crisi e, forse, per uscirne.
Ecco io
credo che lo facciano in misura largamente insufficiente. Se pensiamo che non
si debba tornare al baratto, allora occorre che la massa monetaria sia
equivalente al valore delle cose che secondo noi hanno un valore. A mano a mano
che aumentiamo le cose che hanno valore, è necessario aumentare della stessa
misura la massa monetaria, altrimenti si formano e scoppiano le bolle
finanziarie. Infatti, se si creano nuove attività, come le attività
finanziarie, esse hanno senso solo se esiste moneta che corrisponde al valore
che ad esse assegniamo. Se non esiste moneta sufficiente, per un po’ nessuno
dice nulla, ma poi arriva il “pierino” che si fa la domanda: "ma queste attività
che hanno un certo valore possono essere scambiate per moneta?" E scopre che la risposta
è negativa. Allora si decide che quelle attività non hanno più il valore che
era stato dichiarato e scoppia la bolla.
Provo anche
a spiegarmi in un altro modo. O decidiamo che alcuni prodotti delle attività
umane non hanno valore oppure fabbrichiamo moneta sufficiente per rappresentare
questo valore. Tertium sono le bolle e il blocco degli scambi.
In sintesi,
stiamo decidendo che una risorsa che fabbrichiamo noi, la moneta, deve essere
scarsa. E questo distrugge il valore di quello che facciamo.
L’unica
cosa più assurda è quella di non usare del tutto, anzi assegnare ad essa valore
zero, all'altra risorsa che fabbrichiamo noi e che è ancora più preziosa: la
conoscenza.
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