di
Luciano Martinoli
Dal nostro rapporto sui Business Plan, quest'anno focalizzato sulle banche, emerge un quadro ancora più inquietante di quanto la stampa racconti a proposito delle numerose tornate di ricapitalizzazione. purtroppo nessuno ne parla. Questo significa che tutti dovranno tornare a mettere mano al portafoglio ...
Il nostro consueto rapporto annuale sui Business Plan quest'anno si è concentrato sulle banche commerciali vigilate dalla BCE.
Il perchè di questa scelta risiede nell'importanza che il sistema bancario riveste in qualità di infrastruttura di sviluppo del nostro sistema economico.
Il sistema bancario è impegnato in progetti di aumento di capitale (finalizzati alla gestione degli asset problematici, come NPL, titoli illiquidi, al rafforzamento patrimoniale e all’espansione della capacità di credito) che, certamente, non sono banali come la tabella sottostante rivela.
Considerando gli importi richiesti, e la frequenza delle ricapitalizzazione, c'è da essere preoccupati, e anche molto. Infatti appare evidente che dal 2010, chi più chi meno, quasi ogni banca si è mangiata (o gli è stato eroso) parte del patrimonio.
Saranno i recenti aumenti di capitale, alcuni fatti con intervento pubblico, davvero gli ultimi?
La via maestra non è quella di chiedere a questo o quel politico assicurazioni in merito (nessuno ha la sfera di cristallo) ma è quella di valutare i piani di redditività delle banche al fine di verificare se vi sono descritte, in modo circostanziato, attività credibili per aumentare la redditività delle banche e così mantenere, se non addirittura aumentare, il proprio patrimonio.
Ecco allora che siamo andati a valutare, con il nostro sistema di Rating, la qualità dei Piani di Redditività contenuti nei Business Plan. Questa volta però, prima ancora di cimentarci nell'esercizio di Rating, abbiamo voluto aggiungere una misura di "livello di significatività", ovvero la risposta alla seguente domanda: i Business Plan contengono un livello minimo di informazioni che consentono un giudizio (Rating) sul piano di redditività?
La risposta, e da quì lo "scandalo", è no!
Di fatto tutti i piani sono appiattiti sulla dimensione patrimoniale.
Quei pochi elementi che riguardano come aumentere la redditività evocano una immagine di fare banca sempre uguale a se stessa, con qualche spolverata di "innovazione" (le tecnologie), l'immancabile taglio costi, la focalizzazione sul settore retail e poco altro. Progetti di futuro imitativi e conservativi che, come l'esperienza insegna e la teoria conferma non possono portare ad alcun aumento di redditività. temiamo fortemente che tutto questo porterà le banche verso continue nuove ricapitalizzazioni. Salvataggi che si rincorreranno gli uni agli altri.
Come sempre, nello spirito dei nostri rapporti, non ci fermiamo alla denuncia dei guai, ma rischiamo una proposta. Essa parte dalla constatazione che l'incapacità progettuale (perchè è di questo che si parla) è generata dal fatto che le conoscenze di cui dispone la classe dirigente bancaria sono inadeguate alle sfide del XXI secolo. Se così è, allora la proposta è evidente: occorre fornire nuove risorse cognitive alle classi dirigenti bancarie perchè riescano a sostenere la responsabilità collettiva di un "pubblico" risparmio da valorizzare e del credito all'economia reale da veicolare nella giusta dimensione dello sviluppo (e non della sopravvivenza delle aziende).
Nessun commento:
Posta un commento