di
Francesco Zanotti
… forse neanche questa è interamente sostenibile perché un capannone inattivo poi
degrada e fa degradare l’area in cui è collocato ... Occorre piantarla con la
sostenibilità ed usare una prospettiva più costruttiva …
Il punto di partenza è
che la Natura non è un è un oggetto inerte. E’ un soggetto che è dotato di
proprie dinamiche evolutive. Non ha senso quindi parlare di “conservazione
della Natura”. Il primo attore che non conserva la Natura è proprio la Natura
stessa. Proprio perché evolve.
Le attività umane
costruiscono una natura artificiale che certamente interferisce con la Natura naturale.
Ma non con il suo funzionamento, ma con la sua evoluzione.
La società industriale
ha costruito una natura artificiale del tutto incompatibile con la Natura naturale.
La società industriale si è costruito un proprio cammino evolutivo che l’ha
portata allo scontro con la Natura e ad una profonda perdita di senso. Allora
la soluzione è nel progettare la
coevoluzione di società umane e Natura. Si può iniziare a livello della
singola impresa immaginando prodotti che abbiano le stesse caratteristiche dei “componenti”
della Natura. Immaginando processi produttivi che si integrano nei processi di
evoluzione della Natura. Immaginando un sistema di infrastrutture radicalmente
diverso … sfida complessa, mai vissuta
dall’uomo. Che non si può certo esorcizzare con qualche indice di sostenibilità.
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