di
Francesco Zanotti
E’ uscito in
Francia nel 2010. E’ stato firmato da più di settecento economisti.
non è vero
che i
mercati finanziari sono efficienti
non è vero che i mercati finanziari favoriscono la crescita economica
non è vero che valutano correttamente la solvibilità degli Stati
non è vero che l’aumento del debito pubblico è frutto di una spesa eccessiva
non è vero che è necessario tagliare la spesa pubblica per ridurre il debito
non è vero che il debito pubblico scarica il peso dei nostri eccessi sui nostri nipoti
non è vero che bisogna rassicurare i mercati finanziari per finanziare il debito pubblico
non è vero che l’Unione Europea difende il modello sociale europeo
non è vero che i mercati finanziari favoriscono la crescita economica
non è vero che valutano correttamente la solvibilità degli Stati
non è vero che l’aumento del debito pubblico è frutto di una spesa eccessiva
non è vero che è necessario tagliare la spesa pubblica per ridurre il debito
non è vero che il debito pubblico scarica il peso dei nostri eccessi sui nostri nipoti
non è vero che bisogna rassicurare i mercati finanziari per finanziare il debito pubblico
non è vero che l’Unione Europea difende il modello sociale europeo
non è vero
che l’euro è uno scudo contro la crisi
non è vero
che la crisi greca ha portato a un più forte
governo dell’economia europea
Naturalmente,
oltre alle critiche, il manifesto contiene anche proposte.
Ora non è
detto che occorra prendere per oro colato quello che dicono. Ma certamente è
scandaloso che di queste tesi neanche se ne parli. Da Draghi a Letta, a Saccomanni, a tutti coloro che
appoggiano l’attuale Governo fondano, tranquillamente, anzi con enfasi ed
afflati etici, la loro azione sul considerare vere le cose che questi
settecento “sgomenti” sostengono essere false.
Come si fa a
non chiedersi: cui prodest?
E' evidente che la crisi economica attuale è pilotata da interessi di parte e che questi interessi hanno un fine ultimo che è la crescita di nuove economie emergenti, il collasso di quella occidentale, la possibilità di acquisire il controllo di importanti aziende nelle aree di crisi nonché il controllo politico oltre che finanziario dei Paesi in crisi attraverso il ricatto del debito.
RispondiEliminaHai ragione in pieno.
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