"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

martedì 15 luglio 2014

Piano industriale per l’Italia: manca il “cuore”

di
Francesco Zanotti


Carlo Calenda, Vice Ministro per lo Sviluppo, propone oggi sul Sole 24 Ore la sua “scaletta” di un Piano industriale per l’Italia.
Ecco, manca il cuore di questo Piano: il ruolo dell’impresa.
Mi spiego.
A parte il fatto che si tratta di idee che circolano da anni e che se non fossero firmate da un vice ministro nessuno avrebbe pubblicato, tutto il Piano è fondato sull'ipotesi che il nostro sistema industriale sostanzialmente vada bene così come è!
Parla, è vero, di competitività dell’offerta, ma dice che la si ottiene agendo sul sistema non sull'impresa: taglio del costo del lavoro, dell’IRAP, investimenti pubblici e spending review.
Come a dire: le nostre imprese sono pronte a conquistare il mondo se le liberiamo dai lacci e dai lacciuoli che le incatenano.
Ecco .. non è vero. Oggi siamo in crisi perché il sistema di prodotti e servizi che producono ed erogano le nostre imprese sono sempre meno “interessanti”. Sono espressione di una società che ha esaurito la sua funzione storica: la società industriale.
Il vero problema è che le imprese, mediamente, non vanno bene così come sono. Devono, prioritariamente, riprogettare la loro identità strategica. Non si può partire dall'alto occorre partire dal basso.
Occorre un Piano per l’Italia che sia un piano di riprogettazione della identità delle nostre imprese.
Si tratta di un Piano che deve fondarsi sulla conoscenza: solo dotando le imprese di conoscenze e metodologie di strategia d’impresa riusciranno in questo sforzo.
Si tratta di un Piano che rivoluziona il ruolo delle banche delle Associazioni di categoria, delle Camere di Commercio …
Oltre alla impostazione presentata, non riesco certo a indicare, in questa sede, quelli che credo debbano essere i contenuti di un Piano industriale per l’Italia. Sarà oggetto di una nostra pubblicazione.
Mi conceda, però, caro Viceministro, di concludere che oggi di un Piano industriale per l’Italia non solo non abbiamo la “scaletta”, ma neanche l’indice!



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