di
Francesco Zanotti
Ma cosa caspita si intende con “Business Plan”?
Tante cose, ma tutte hanno una caratteristica comune: non interessano all'imprenditore.
Occorre allora buttare tutto all'aria … buona ... in un prossimo post
Vediamo più in dettaglio.
Il pensiero mainstream con l’espressione “Business
Plan” intende un documento che contiene una descrizione qualitativa (tendenzialmente
solo ornamentale) dell’impresa più la parte sostanziale che è costituita dai
conti che sono generati attraverso le famose “assumption”. Il mondo della
finanza utilizza l’espressione “Information memorandum” che ripete lo schema “descrizione
dell’impresa più conti previsionali fondati su assumption”. Tra descrizione
qualitativa e previsioni quantitative vi è solo una vicinanza letteraria: sono
scritte l’una dopo l’altra. Il generare la parte qualitativa del Business Plan
(a maggior ragione dell’Information Memorandum) sembra essere solo un atto
dovuto, ma poi nessuno sa cosa farsene. La si sfoglia velocemente e si passa
alla sostanza. Cioè ai numeri.
In pratica, i lettori di un Business Plan si
soffermano solo sui numeri. Ed utilizzano per valutarli non la descrizione che
viene fatta dell’impresa, ma la loro “conoscenza” del settore di riferimento
dell’impresa.
Accanto, insieme, ma staccato, esiste il Piano
industriale che, nella vulgata comune è una Piano di trasformazione dell’impresa
che viene fatto da professionisti diversi da coloro che fanno il Business Plan.
Poi esiste il Business Plan delle start-up che è
(dovrebbe essere) un insieme “coerente” di Piano industriale e Business Plan.
Da ultimo esistono le espressioni qualitative
come “Progetto strategico” e “Progetto di Sviluppo” che indicano aspirazioni
più che, ma non hanno un format (contenuti specifici) di riferimento.
In tutta questa confusione l’imprenditore non sa
bene a cosa serva un Business Plan. Pensa che sia un’ulteriore pratica
burocratica che occorre fare per ricevere denari. E sta a guardare quelli che
fanno (e litigano tra di loro per farlo) per lui un Business Plan il cui format
si è andato formando e impoverendo nel tempo. Mentre guarda continua a gestire la
sua impresa nell'attesa che chi scrive Business Plan e chi lo valuta si mettano
d’accordo in modo che, finalmente, gli arrivino i soldi in modo che egli possa
continuare a realizzare il vero Business Plan che sta solo nella sua testa.
Insomma, ogni imprenditore farebbe volentieri a
meno di fare il Business Plan di cui oggi si parla.
E arrivo all'aria buona, anche se solo suggerita
Io credo che questo strano equilibrio di mondi
professionali che vogliono far fare a tutti i costi un Business Plan agli
imprenditori che, però, accettano di farlo solo sotto “ricatto” (se non fai il
Business Plan non ti do soldi) sia da cambiare radicalmente.
Il primo passo è quello di ripensare al senso e ai contenuti di un Business Plan. Con questo cambiamento fare il Business Plan diventa il momento centrale della gestione strategica dell’impresa. Ma di quale possa essere questo nuove senso del Business Plan e attraverso quali contenuti lo si realizzi, sarà tema di un prossimo post.
Il primo passo è quello di ripensare al senso e ai contenuti di un Business Plan. Con questo cambiamento fare il Business Plan diventa il momento centrale della gestione strategica dell’impresa. Ma di quale possa essere questo nuove senso del Business Plan e attraverso quali contenuti lo si realizzi, sarà tema di un prossimo post.
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