"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

sabato 24 ottobre 2015

Un filosofo russo del XVIII secolo, un fisico inglese contemporaneo e l’imprenditore.

di
Francesco Zanotti
Il filosofo russo è Grigorij Skovoroda che è nato nel 1722 e morì nel 1794. Il fisico inglese è Sir Roger Penrose. Ma che c’entrano l’uno con l’altro? C’entrano perché dicono quasi le stesse cose. Il filosofo russo è anche più propositivo. E l’imprenditore? Dovrebbe imparare da entrambi.

Cominciamo dal filosofo russo.
Skovoroda sostiene che vi sono tre mondi. Il primo è il macro cosmo che corrisponde all’Universo. Il secondo è il microcosmo che corrisponde all’uomo. Il terzo è la realtà simbolica che riflette il legame tra i due mondi e che trova la sua forma concreta nella Bibbia.
Arriviamo al fisico inglese.
Anche Penrose sostiene che esistono tre mondi. Il primo è il mondo fisico che corrisponde al macrocosmo di Skovoroda. Il secondo è il mondo mentale che, evidentemente corrisponde al microcosmo di Skovoroda.
Il terzo è il mondo platonico della matematica che è un mondo simbolico e che corrisponde alla Bibbia di Skovoroda.
Si potrebbe parlare di isomorfimso tra le due posizioni. Se approfondiamo un attimo il discorso vediamo che il parallelo continua, ma il filosofo continua la sua proposta mentre il fisico si limita ad avanzare dubbi.
Il filosofo: ognuno dei tre mondi ha due dimensioni. La prima invisibile che costituisce il principio incondizionato della realtà e della sua forma. Skovoroda la chiama: Dio. La seconda è l’immagine teofanica della prima. Per Skovoroda, di Dio.
Il fisico: la corrispondenza tra i tre mondi non è assoluta. Ma non diventa propositivo come Skovoroda. Magari togliendo il riferimento a Dio che di questi tempi sembra disturbare, il filosofo russo propone il modello: potenzialità di futuro, realtà del presente. Anche il fisico ci si potrebbe riconoscere. Egli chiama le potenzialità di futuro: vuoto quantistico.

Proviamo a fare un salto all’imprenditore. Si chiama Giovanni

Se egli si ispirasse a questa fonte di conoscenza la crisi finirebbe subito.
Si accorgerebbe che vive troppo dell’oggi, e, invece, dovrebbe  ispirarsi alle potenzialità di futuro. A lui invisibili, ma da realizzare.
Si accorgerebbe che per concretizzare le potenzialità deve dare loro una forma simbolica. Non si concretizzano opportunità di futuro complesse se non si scrive un Business Plan.

Fonti:
Sul filosofo russo, la mia fonte di informazione è “La filosofia Russa” di Chiara Cantelli nel volume “Filosofie nel mondo” a cura di Virgilio Melchiorre, edito fa Bompiani.
Sul fisico inglese a mia fonte di informazione è il suo libro “The road to reality” pubblicato da Knopf.
Sull’imprenditore Giovanni la mia fonte è


Nessun commento:

Posta un commento