"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

mercoledì 20 gennaio 2016

La disoccupazione al di là dei dati ufficiali

di
Francesco Zanotti

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Leggo da libro di Paul Grugman, premio Nobel per l’economia: Fuori da questa crisi, adesso!.
Egli sostiene che i dati ufficiali di disoccupazione lascino fuori una grandissima gamma di sofferenze.
Gli scoraggiati. Coloro che trovano solo un lavoro part-time. Se due coniugi lavorano entrambi e perdono ambedue il posto di lavoro, questa perdita è certamente più grave di quella delle famiglie in cui se ne perde uno solo. I lavoratori che facevano quadrare i conti con un doppio lavoro, ma ora non ci riescono più. Coloro che sono costretti ad accettare lavori dequalificati. E molti altri. Se si prova a calcolare quanti sono, si scopre che, a fronte di una disoccupazione ufficiale di 13 milioni di persone, circa il 40% delle famiglie americani subisce una delle sofferenze sopra elencate.

Allora, come dice Grugman, la crisi è molto più grave di quello che ci dicono i dati ufficiali disponibili. E, aggiungo io, i dati ufficiali sono sempre una rappresentazione sterile di una realtà molto più complessa. Su quella realtà molto più complessa occorrerebbe discutere.

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