di
Francesco Zanotti
Leggo da libro di Paul Grugman, premio Nobel per
l’economia: Fuori da questa crisi, adesso!.
Egli sostiene che i dati ufficiali di
disoccupazione lascino fuori una grandissima gamma di sofferenze.
Gli scoraggiati. Coloro che trovano solo un
lavoro part-time. Se due coniugi lavorano entrambi e perdono ambedue il posto
di lavoro, questa perdita è certamente più grave di quella delle famiglie in
cui se ne perde uno solo. I lavoratori che facevano quadrare i conti con un
doppio lavoro, ma ora non ci riescono più. Coloro che sono costretti ad
accettare lavori dequalificati. E molti altri. Se si prova a calcolare quanti
sono, si scopre che, a fronte di una disoccupazione ufficiale di 13 milioni di
persone, circa il 40% delle famiglie americani subisce una delle sofferenze
sopra elencate.
Allora, come dice Grugman, la crisi è molto più
grave di quello che ci dicono i dati ufficiali disponibili. E, aggiungo io, i
dati ufficiali sono sempre una rappresentazione sterile di una realtà molto più
complessa. Su quella realtà molto più complessa occorrerebbe discutere.
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