"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

mercoledì 16 marzo 2016

Tanto fumo e niente arrosto

di
Francesco Zanotti
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Lo dice Silvano Ravazzolo rispondendo alle domande di Mario Gerevini sul Corriere di oggi. Egli si è trovato ad essere, insieme al fratello Gianfranco, il più grande azionista della Popolare di Vicenza. Niente arrosto perché i soldi per comprare le azioni li ha dati ai due fratelli la stessa banca.
Ulteriore tassello paradossale della disastrosa storia di non molte, per ora, banche locali.
Ma la ragione di questo disastro?
Tutti mi diranno: la malandrinità. Cioè: è colpa di qualche bandito isolato.
Credo non sia così. Credo che sia peggio. Credo sia colpa di una profonda ignoranza unita ad una infinita presunzione. Dobbiamo dircelo: l’attuale classe dirigente bancaria non ha la più pallida idea delle sfide che deve affrontare una banca. Non dispongono delle conoscenze necessarie. E questo non vale solo per qualche piccolo Ras di provincia. Vale soprattutto per il gotha dei banchieri. Non conoscono, ad esempio, nulla di strategia d’impresa, cioè dell’ambito di conoscenza che permette di progettare il futuro delle banche e di capire il futuro delle imprese clienti.
Che ci dobbiamo attendere quindi? Domanda sbagliata. Dobbiamo chiederci cosa è possibile fare. E io credo che la risposta non possa essere: sostituiamo le classi dirigenti bancarie. La soluzione può solo essere: forniamo loro le conoscenze di cui non dispongono.
Dobbiamo attivare un progresso cognitivo, non un progresso punitivo.
Se poi ci saranno davvero stati atti banditeschi, toccherà alla magistratura occuparsene.


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