"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

venerdì 20 maggio 2016

RCS: chi offre poco, chi offre tanto, nessuno dice che ne vuol far...

di
Luciano Martinoli


Si alternano sulla stampa le notizie riguardo il nuovo assetto proprietario del gruppo editoriale. Dei due contendenti, che possiamo individuare in Cairo e Bonomi quest'ultimo in rappresentanza dei soci attuali, la stampa sta analizzando le offerte nel dettaglio e si fanno considerazioni sulla loro probabilità di essere accolte.
C'è qualcuno che si spinge ad analizzare le due offerte come "industriale", quella di Cairo che è del mestiere, e "finanziaria", quella di Bonomi che è un investitore, e considerazioni generali sul rapporto tra questi due mondi.
Peccato che queste, come altre considerazioni, risultino molto parziali rendendo indistinguibile la differenza tra industria e finanza in mancanza di dichiarazioni formali (Business Plan) sul quesito di fondo: acquisire RCS per farci cosa?

Ancora una volta balza in evidenza il "punto cieco" della nostra imprenditoria, il dare per scontato o inessenziali i progetti strategici (come le aziende andranno avanti) o fidarsi dei "cavalieri bianchi", che loro sì sanno come si fa... fin quando sono in vita.
Una pericolosa disattenzione al sottostante che è poi la motivazione principale dei nostri guai: cercare soluzioni non al cuore del problema, cosa e come fa l'azienda, ma intorno ad essa (finanza, acquisizione, controllo, ecc.)  

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