di
Francesco Zanotti
Oggi
il Corriere della Sera propone due paginate di sintesi dei risultati dell’Evento
conclusivo (Innovation Hub) di Corriere innovazione. Per descriverne la caratteristica
fondamentale è necessario usare un ossimoro: innovazione mainstream. Il lettore
consideri questo post una naturale continuazione di quello pubblicato ieri da
Luciano Martinoli.
Per essere più espliciti: sono state
presentate le innovazioni che tutti conoscono. Non vi è nulla che non sia già
stato detto o scritto.
Ma c’è qualche innovazione importante che
ancora non è apparsa? Sì!
Proviamo brevemente a indicarne qualcuna.
Certo questo post non sarà esaustivo. Molto si può trovare nell’insieme dei
nostri post che sono un Hub di innovazione profonda e transdisciplinare. Molto
di più si può trovare in mille altre fonti.
Innanzitutto il Corriere propone “Sei
ambiti di studio in cui l’Italia può fare la sua parte”: le banche, Mobilità,
Economia circolare, Industria 4.0, Energia e Biotecnologie.
Allora proviamo, innanzitutto, ad aggiungere altre aree. Caro lettore,
davvero questo “aggiungere” non esaurisce certo tutte le aree possibili. Anzi
invito i lettori a completarle.
Ecco le aree che mi stanno a cuore.
La seconda
è quella della ricerca nelle scienze umane. Esse, dalla psicologia, all’antropologia,
passando per la sociologia, stanno subendo una crisi da specialismo che le
frammenta al loro interno e le rende incomprensibili ed inutilizzabili all’esterno.
L’Italia può diventare il luogo antropologico dove si sviluppa un nuovo patrimonio
di scienze umane che superano specializzazioni e suggeriscono nuove conoscenze
e metodologie per la comprensione e il governo dei sistemi umani.
La terza
è quella della ricerca fondamentale nelle scienze della natura. Sta
diventano ovvio che anche tutte le scienze naturali hanno bisogno di una nuova
rifondazione che solo quella terra di mezzo tra mille mondi, materiali e
imaginali, può avviare.
Arriviamo poi alla sei aree previste dal
Corriere.
Caro lettore purtroppo non mi posso che
limitare a battute …
Le banche. L’innovazione fondamentale che devono
compiere non è nel mondo retail. Ma nel mondo Corporate. E’ il rapporto con le
imprese che va ridisegnato. Le banche non devono limitarsi a fornire solo
risorse finanziare, ma anche conoscenze e servizi per riprogettare l’identità
delle imprese. Socialmente le banche devono piantarla di dire che dipendono
dall’andamento dell’economia. Devono iniziare a capire che devono diventare le
stimolatrici della progettazione di una nuova economia.
L’energia.
Mi rendo conto che il discorso è molto difficile in un breve spazio, ma ci
provo. E’ necessario discutere delle modalità di produzione. Faccio un solo
esempio: l’energia da fusione nucleare. Forse sarebbe possibile ottenerla con
processi locali a bassa energia e non delegare a macro macchine miliardarie che,
invece di diventare utilizzabili rimandano sempre ad una nuova generazione di
macchine ancora più macro. E, poi, è necessario fare un discorso
molto di fondo sull’energia ... In pratica noi usiamo solo energia elettrica,
anche quella di fonte nucleare diventa poi energia elettrica. E tutto questo fa
parte del 5% di “cose” conosciute … Possibile che nell’altro 95% non ci sia niente
di utile? Dopo tutto parliamo di energia e materia (che poi è energia) anche se
oscure …
Mobilità
ed economia circolare. Metto insieme queste voci perché gli attori che si
occupano di queste due aree hanno lo stesso problema: il senso. Credo che non
basti trovare modi nuovi di produrre gli oggetti di oggi. Credo che sia
necessario immaginare un nuovo modello di società che riconsideri gli oggetti
materiali nel loro ruolo strumentale e non più come strumento (comprandoli ed usandoli)
come strumenti di auto realizzazione.
Industria
4.0
Biotecnologie
Credo che le sfida più rilevante riguardi
la visione sistemica e non riduzionistica dell’essere umano. Non basta parlare
di personalizzazione, occorre anche dire chi è questa persona nella quale si
interviene.
Ed allora le biotecnologie hanno grande
bisogno di una ricerca fondamentale innovativa che permetta di vedere i sistemi
biologico come sistemi auto evolutivi dei quali favorire i processi di evoluzione.
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