di
Francesco Zanotti
Sono arrivato presto
in azienda. Il mio ufficio è all’interno del capannone, sopraelevato con le
pareti di vetro. Riesco a vedere contemporaneamente il Sole 24 Ore sul mio
tavolo e le macchine, le materie prime, i prodotti che stanno nel capannone. E’
presto non c’è ancora la mia gente.
Guardo
contemporaneamente e negli articoli “importanti” del Sole 24 Ore non vedo quasi nulla che riguardi
la mia impresa. Io sono felicissimo che si salvino le banche, che si faccia un
fondo salva Stati, che il nostro Stato funzioni meglio … Si che lo Stato
funzioni meglio mi interessa, se funziona male qualche guaio me lo crea …
Ma il mio problema va
al di là di tutto questo. Continuerà a rimanere anche se lo Stato funzionerà
benissimo e ci saranno tutte le altre bellissime cose che tanti espertoni
auspicano. Tra poco arriverà la mia gente, guarderanno su verso di me e si
attenderanno delle proposte per il futuro. Certo, prima di tutto la certezza
che anche questo mese pagherò lo stipendio. E io dovrò andare in banca a
battere cassa, perché oggi non aspetto pagamenti. Meglio: li dovrei ricevere,
ma so che chi mi deve pagare non ce la farà a farlo. Dovrò andare in banca e,
purtroppo, cominciare col dire che qualche fattura che mi hanno scontato verrà
pagata in ritardo … E se dovessi essere proprio trasparente dovrei dire che non
so se verrà pagata. Porterò qualche altra fattura che contiene sconti e
allungamenti dei tempi di pagamento. Ma forse la banca non sarà troppo fiscale …
e mi darà soldi per pagare gli stipendi. Forse, però, i miei fornitori non
riuscirò a pagarli … Ed altri Giovanni dovranno andare dalla sua banca per
colpa mia …
Rimugino tutte queste
cose e rivado con la mente al passato … Avevo quasi la fila fuori dalla porta,
le condizioni di pagamento erano quelle che dicevo io. Se qualcuno pagava in ritardo
lo depennavo dalla lista dei Clienti … Beh, oggi ammetto di essere meno esigente
… Mio figlio, crudelmente, mi ha detto “Papà, oramai lo strumento per valutare
un cliente è: basta che respiri …”. Forse pensava di essere crudele, ma non lo è
stato, perché non sa tutta la verità. In realtà mi capita anche di dare merce
ad un cliente che so che fa finta di respirare. Ma mi permette di emettere una fattura
che la banca, forse, mi sconterà.
Ma perché il presente
è così diverso la mio passato? Ancora una volta gli espertoni mi danno risposte
“precise”: è l’aumento della competizione, generato dalla globalizzazione. Occorre
diventare più competitivi, più produttivi … Mi suona male. Ma poi anche i miei
concorrenti diverranno più competitivi ed io dovrò diventarlo sempre di più …
ma che significa più competitivi? Non è che finiremo tutti in una battaglia
di prezzo che ci ucciderà tutti? Il massimo di speranza che mi si lascia è
quello di riuscire a sopravvivere sempre più stentatamente? E la mia gente? Ne dovrò
lasciare a casa sempre di più per diventare più produttivo? Oppure dovrò farli
lavorare di più, ma per riempire magazzini ed aumentare un capitale circolante
che non verrà ma più ... fatto circolare?
Ragazzi, c’è qualcosa
che non va in questo ragionare di “espertoni”.
No, a me viene un
altro sospetto. E se il sospetto è vero, allora mi viene in mente la soluzione.
Oh, ma scusate sta
entrando in ufficio, Giovanni, il mio Capo officina … Ma come, si chiama anche
lui Giovanni? Eh sì … E, poi, anche se non si chiamasse Giovanni, non servirebbe
avere lo stesso nome per dire che siamo proprio uguali nella speranza, nel
destino, nelle paure …
Provo a raccontare a
lui i miei dubbi, i miei sospetti e la soluzione che ho in testa. Poi racconterò
tutto a voi …
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