di
Francesco Zanotti
Leggo su Affari & Finanza di Repubblica un fondo
di Federico Fubini sulla “Bad Bank” prossima (e necessaria) ventura.
Innanzitutto dichiaro il mio sconcerto nel
verificare che molti Stati (Germania di gran lunga un testa) hanno salvato le
banche con i soldi dei contribuenti e senza fare pagare pegno ad azionisti e obbligazionisti
quando era possibile farlo. Oggi la legislatura europea è più stringente e noi
stiamo facendo una fatica a fare una Bad Bank che non chieda sacrifici ad azionisti
e obbligazionisti.
Che pensare, poi? Io penso due cose. La seconda
più importante della prima
La prima
è che azionisti e obbligazionisti hanno la colpa di non aver chiesto alle
Banche di definire Progetti Strategici alti e forti. Noi assegniamo da tre anni
(questo sarà il quarto) un Rating ai Business Plan delle banche quotate al FTSE
MIB e possiamo dire che si tratta di progetti di continuità che lasciano le banche
in balia degli eventi esterni. Quindi il fatto che soprattutto gli azionisti non
paghino nulla non è proprio così corretto. Certo dovrebbe pagare anche la
CONSOB per omessa vigilanza. Che senso ha vigilare solo sui comportamenti del
passato e disinteressarsi dei comportamenti del futuro?
La seconda
cosa che penso (quella più importante perché è un proposta) è che
occorrerebbe un progetto per far diventare meno “bad” la futura Bad Bank. Il progetto
dovrebbe aiutare le imprese debitrici a dotarsi di Progetti di Sviluppo
(Business Plan. I Business Plan devono diventare progetti di sviluppo e non solo
budget) in modo da aumentare (ricostruire) la loro capacità di generare cassa
per poter onorare i debiti. Se le imprese recuperano capacità di generare cassa,
possono pagare stipendi e anche individui e famiglie riusciranno maggiormente
ad onorare i loro debiti.
Se la Bad Bank non diventa meno bad lasceremo
che i debitori finiscano nella mani di società di recupero crediti che hanno l’unico
interesse di spremere i debitori con risultati a breve, ma danni sociali rilevanti
subito dopo.
E’ possibile formulare un progetto che permetterebbe
di aiutare le imprese a recuperare la loro capacità di generare cassa? Si! E
non certo chiamando qualche presunto guru delle ristrutturazioni. Ma usando
conoscenze e metodologie indispensabili, ma oggi sconosciute alle banche: le
conoscenze e le metodologie di strategia d’impresa.
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