Il quesito mi è sorto spontaneo dopo la lettura dell'analisi apparsa sul sole24ore del 26 ottobre (L'idea del terzo polo). L'articolo tratta le ipotesi di uscita dello Stato, che arriverà a possedere poco meno del 70%, dal capitale della banca e che potrà avvenire in tre possibili forme.
Esse sono: la vendita della propria quota in borsa, la cessione ad un altro gruppo bancario o la fusione con un altro istituto domestico. Tutte e tre sono, in misura diversa, condizionate da alcuni fattori. Il primo è quello delle "valutazioni di mercato al momento della way out". Chi e cosa le determinerà?