di
Francesco Zanotti
Al capitolo “Sconto fiscale” trovo un giudizio di “alta efficacia”.
Sì, mi sembra proprio una stupidaggine.
Innanzitutto, si tratta di due soldi: si parla di 1,6 miliardi per un
biennio a partire dall’anno prossimo. Quante sono le imprese in Italia? Facciamo
1,6 milioni, così per fare i conti semplici … ma sono molte di più! Allora
diciamo che se fossero 1,6 milioni riceverebbero 500 Euro l’anno … E, da
ripartire su quanti lavoratori?
Ma non basta. Guardiamo alle tante piccole imprese terziste che stanno
perdendo i loro unici clienti e non hanno mai imparato a stare da sole sul
mercato: che importa loro se qualcuno gli fa l’elemosina?
E guardiamo alle altre imprese … Con questi “incentivi” quanta “competitività”
potrebbero recuperare? Quante risorse potrebbero dedicare ad aumentare stipendi
e salari? La risposta non la si sa. Quindi si tratta di un investimento di cui non si ha la più pallida idea di quale possa essere il ritorno. Certo
neanche un Euro se i lavoratori sono in cassa integrazione.
Ricordo, poi, che non ho messo le virgolette a caso. Io non so bene
cosa significano esattamente competitività e produttività. E
certo, per conseguenza, non mi è chiaro perché quei due soldi stanziati
dovrebbero aumentare significativamente due “cose” che non si sa bene cosa siano. Quasi altrettanto certamente non lo sa chi collega queste due parole ad un qualunque risultato atteso.
Oggi abbiamo bisogno di una nuova progettualità imprenditoriale, alta e
forte. Come “scatenarla”? Ne abbiamo parlato ad abundantiam su questo blog. Si veda ad esempio il post di lunedì
scorso: “Maggiore produttività o un nuovo mondo?”
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