di
Francesco Zanotti
Sembrano tutti sorpresi da fenomeni che sono evidenti da anni.
Ripropongo un post del mese di luglio dove si preannunciava quello che
ora sta emergendo. Ma dove si proponeva anche una via di sviluppo che, oggi,
tutti sembrano ignorare.
Sembra ignorarla in particolare Federico Fubini che, sul Corriere, invece
di concludere la sua analisi con una proposta, (credo dovremo tutti chiedere a
gran voce che nessuna analisi si permetta di non finire con una proposta) la
conclude quasi con una minaccia “Adesso molti di questi prestiti (a famiglie ed
imprese) si stanno trasformando in sofferenze …. Un bivio in più che l’Italia
dovrà affrontare nei prossimi anni.”.
Caro Fubini, scrivevo su questo stesso blog il 21 luglio di quest’anno …
“Tutti sanno che una parte significativa (20-30 % .. oltre?)
dell’attuale sistema industriale non riesce a, come si dice, a “stare sul
mercato”.
Questo significa, innanzitutto, che le sofferenze sono destinate a
breve ad aumentare ben al di là di quanto permetterebbe il patrimonio delle
banche.
I concetti tradizionali di valutazione del rischio sono inutili. Il
problema non è come evitare rischi. Il problema è come fronteggiare la crisi di
coloro ai quali i crediti sono già stati concessi.
La soluzione esiste. Le banche devono dotarsi di strumenti di
valutazione dei Progetti d’Impresa. Questi stessi strumenti devono,
contemporaneamente, essere capaci di stimolare una nuova progettualità
d’impresa.”
Aggiungo e specifico: questi strumenti sono costituiti dalle conoscenze
e dalle metodologie avanzate di strategia d’impresa. Non mi riferisco
ovviamente alla vecchia cultura strategica della “competizione”.
Vogliamo evitare questo bivio e sostituirlo con una larga strada di
sviluppo? Basta diffondere queste conoscenze e metodologie a banche ed imprese.
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