di
Francesco Zanotti
Leggo su Affari e Finanza di
oggi un articolo di Salvatore Tropea sulla FIAT.
Contiene una analisi
preoccupante che disegna un futuro molto difficile per la FIAT.
Ma io credo che il caso FIAT
vada visto alla luce delle più avanzate conoscenze di strategia e di organizzazione.
Guardando FIAT da questo punto
di vista, si fa in fretta a scoprire cosa porta al baratro o a magnifiche sorti
e progressive.
Verso il baratro la porta il
fatto che Marchionne non ha la più pallida idea di che strumenti possano oggi
offrire le più attuali conoscenze strategico organizzative.
Verso un futuro più roseo lo
porterebbe l’utilizzo di queste conoscenze che gli permetterebbe sia di
costruire una nuova proposta per il trasporto individuale, dalla quale derivare
le caratteristiche dei nuovi prodotti, e un nuovo modello di organizzazione,
staccandosi dal “metodo Toyota” e dalla conflittualità permanente effettiva.
Condivido l’osservazione di
Tropea sul carattere un po’ particolare di Marchionne che non gli fa trovare
gli alleati che gli servirebbero per spingere l’Europa a concedere incentivi.
Ma vorrei leggere anche questo problema in chiave strategica. Noi siamo le conoscenze
di cui disponiamo. Conoscenze povere comportano strategie rinunciatarie ed una
relazionalità conflittuale.
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