di
Francesco Zanotti
L’avevo scritto nei giorni scorsi. Ora comincia … è meglio dire “continua” ad accadere. Ed è
il caso di ribadire le cause per eliminarle.
Cosa accade?
Che troppe imprese che si occupano di “utilities” (dai diciamolo, che
differenza c’è tra Alitalia e un servizio di tram?) dovranno sopravvivere con
soldi pubblici. In questi giorni sta accadendo che proprio Alitalia potrà
sopravvivere solo con soldi pubblici. I giornali dicono che avrà carburante
fino a sabato e poi non ne potrà comprare altro.
Perché siamo arrivati a questo punto?
Riporto il pezzo di un post di più di un anno fa, che ho ripreso anche
pochi giorni fa:
“Ricordo i tempi in cui CAI ha comprato Alitalia. Avevo intravisto il
documento che spiegava/giustificava l’operazione Alitalia: era definito
“Information memorandum” … Sì, lo so che è l’espressione che si usa nel mondo
della finanza … Ma “nomina sunt consequentia rerum” … Definire in questo modo
un progetto di acquisizione si dichiara, implicitamente, che si considera
principalmente l’aspetto finanziario dell’operazione. E si ha la netta
sensazione che la dimensione strategico organizzativa dell’operazione passi in
secondo piano.”.
Naturalmente tutte le previsioni di produzione di utili e di cassa sono
state completamente disattese. Sarebbe stato possibile prevedere che le
previsioni non erano attendibili? Certamente sì! Bastava esplicitare il
posizionamento strategico. Purtroppo il concetto di “posizionamento strategico”
(strategico, non solo competitivo) era completamente sconosciuto a chi ha
redatto l’Information Memorandum.
Aggiungo: sostanzialmente è una Banca Italiana che ha redatto l’Information
Memorandum. Due domande a questa Banca: perché usare una conoscenza strategica
così povera? Se questa è la conoscenza che usate, come fate a valutare i Progetti
Strategici delle imprese che vi chiedono i soldi che amministrate per conto dei
risparmiatori?
Non chiedo mea culpa o epurazioni. Mi piacerebbe che le banche
cominciassero ad usare una conoscenza strategica più avanzata. Cari manager non
è un disonore ammettere di avere bisogno di imparare. E’ inevitabile imparare
continuamente perché la conoscenza progredisce e, se voi non spendete neanche
un minuto per imparare, è inevitabile che userete una conoscenza più povera,
meno efficace di quella disponibile.
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