di
Francesco Zanotti
Massimo Fracaro e Nicola
Saldutti parlano oggi nell'articolo di fondo del Corriere dell’uso improprio
del concordato. Insomma, l’uso da furbetti che tutti conoscono. E cercano di
risolvere il problema ragionando intorno ai famosi “lacci e lacciuoli”.
Credo che il problema
dovrebbe essere affrontato strategicamente, non legislativamente. Ad esempio
(ma sono solo prime indicazione), le imprese ammesse ai concordati devono
presentare un Progetto di sviluppo strategico dell’impresa. I diversi benefici
saranno decisi in base alla qualità del Progetto Strategico.
Emergono due problemi: chi
costruisce i Progetti strategici e chi li valuta?
La soluzione per me è
semplice. Si parte dallo stato dell’arte delle conoscenze e metodologie di
strategia d’impresa a livello internazionale. Queste “risorse cognitive”
permettono di costruire un modello di Progetto Strategico ed un processo per
utilizzarlo che possono essere forniti alle imprese che vogliono accedere a qualche beneficio. Modello e processo vengono
anche utilizzati dai Tribunali per valutare la qualità dei Progetti Strategici.
Se la qualità non è soddisfacente, si chiede alle imprese di rivedere il Progetto
Strategico presentato.
Così facendo tutta l’attenzione
viene posta sul costruire il futuro, non sul cercare di sfangarla nel presente.
Esiste una difficoltà nella
mia proposta: che chi dovrebbe discuterla non sa esattamente quali conoscenze e
metodologie di strategia d’impresa sono disponibili. Quindi, a loro la mia
proposta sembra “aliena”.
Nessun commento:
Posta un commento