di
Francesco Zanotti
Titolo
di prima pagina dell’inserto Impresa e territori del Sole 24 Ore di oggi:
“Bancari,
ventimila esuberi entro il 2020”.
Non
vedete in questo titolo le cause profonde della crisi attuale? Si parte dall'ipotesi
che la coperta stia diventando troppo corta, a causa della competizione, delle
sofferenze etc. Si pensa che continuerà a diventare sempre più corta. Ed allora
si innesca, inevitabile, il conflitto tra banche e lavoratori.
Proviamo
a partire da un’altra ipotesi: la banca si trova di fronte ad immense nuove
opportunità. Stanno sostanzialmente in un nuovo rapporto banca-impresa. Se la
banca decide di diventare non solo partner finanziario, ma anche “cognitivo” (o
strategico, come dice il prof Gros-Pietro) deve immaginare un sistema completamente nuovo di servizi (che noi abbiamo già progettato e proposto) che non
solo non genererebbero esuberi, ma richiederebbero nuove persone.
La lezione
generale: consideriamo le imprese come istituzioni che si sa cosa fanno e non
possono fare altro. Partendo di qui non si può che finire in una competizione
di prezzo che costringe a buttare fuori le persone. La soluzione è che dobbiamo smetterla di considerare le imprese come istituzioni e immaginare per loro nuovi
futuri.
Il
lettore sarà rimasto sorpreso perché consideriamo equivalente le espressioni “partner
strategico” e “partner cognitivo”. Beh basta che legga i nostri post e vedrà come
una nuova strategia per una impresa passi solo dall'usare nuove risorse
cognitive.
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