"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

martedì 15 ottobre 2013

Esuberi bancari

di
Francesco Zanotti



Titolo di prima pagina dell’inserto Impresa e territori del Sole 24 Ore di oggi: 

“Bancari, ventimila esuberi entro il 2020”.

Non vedete in questo titolo le cause profonde della crisi attuale? Si parte dall'ipotesi che la coperta stia diventando troppo corta, a causa della competizione, delle sofferenze etc. Si pensa che continuerà a diventare sempre più corta. Ed allora si innesca, inevitabile, il conflitto tra banche e lavoratori.

Proviamo a partire da un’altra ipotesi: la banca si trova di fronte ad immense nuove opportunità. Stanno sostanzialmente in un nuovo rapporto banca-impresa. Se la banca decide di diventare non solo partner finanziario, ma anche “cognitivo” (o strategico, come dice il prof Gros-Pietro) deve immaginare un sistema completamente nuovo di servizi (che noi abbiamo già progettato e proposto) che non solo non genererebbero esuberi, ma richiederebbero nuove persone.

La lezione generale: consideriamo le imprese come istituzioni che si sa cosa fanno e non possono fare altro. Partendo di qui non si può che finire in una competizione di prezzo che costringe a buttare fuori le persone. La soluzione è che dobbiamo smetterla di considerare le imprese come istituzioni e immaginare per loro nuovi futuri.

Il lettore sarà rimasto sorpreso perché consideriamo equivalente le espressioni “partner strategico” e “partner cognitivo”. Beh basta che legga i nostri post e vedrà come una nuova strategia per una impresa passi solo dall'usare nuove risorse cognitive.


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