"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

mercoledì 4 giugno 2014

La maledizione del capannone

di
Francesco Zanotti


Questo post ha l’ambizione di essere un micro elzeviro …
Non si contano le imprese che sono fallite o sono in profonda crisi a causa di capannoni che hanno costruito e che non hanno saputo o non sanno pagare.
Colpa della crisi? No: causa della crisi.
Troppi capannoni sono stati costruiti senza alcuna progettazione strategica. Cioè senza rispondere alla domanda: il mio posizionamento strategico mi permette, mi richiede un nuovo capannone?
Si sono costruiti capannoni su speranze ingenue, su sogni di gloria banali, per autorappresentazioni infantili.
Ah …, ma cosa è il posizionamento strategico e che differenza c’è con il posizionamento competitivo? Chiedetelo a tutti gli imprenditori che investono o che hanno investito in capannoni. Se non lo sanno, avrete scoperto la causa della crisi. Sta in un sistema imprenditoriale che cerca disperatamente di conservare il passato. Anche se qualche volta cerca di mascherare la voglia di conservazione dietro foglie di fico come l’innovazione tecnologica e l’internazionalizzazione.
Il problema non è di cercare miglioramenti marginali o ipotetici nuovi mercati ai prodotti attuali. La crisi la si supera immaginando nuovi mondi. E la misura se stiamo immaginando nuovi mondi è data dal proprio posizionamento strategico.


7 commenti:

  1. Gradirei essere illuminato sulla differenza tra posizionamento strategico e posizionamento competitivo.
    Per quanto ne sappia io non sono affatto antitetici anzi...

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  2. Beh non ho detto che posizionamento strategico e posizionamento competitivo sono antitetici. Ho detto che c'è una differenza sostanziale. In pratica il posizionamento competitivo è un pezzo del posizionamento strategico. Mi spiego. Il posizionamento strategico ha due variabili di riferimento: il posizionamento competitivo (appunto) e l'attrattività dell'industry in cui si compete. Per fare un esempio sulla necessità di considerare ambedue le variabili: io posso essere il più competitivo del mondo, ma se sono opero in una industry a bassa attrattività della mia competitività non me ne faccio nulla.
    Il posizionamento strategico si visualizza su di una matrice, ovviamente bidimensionale.
    Da un punto di vista storico, il concetto di posizionamento strategico è passato in secondo ordine all'arrivo della teoria di M. Porter che ha considerato l'attrattività come un dato sul quale non si può fare nulla. Ed allora l'unica area di azione rimaneva la competitività Ora la a teoria di Porter è giustamente in soffitta. Oggi deve essere centrale l'attrattività delle industry e deve essere chiaro che questa attrattività deve essere costruita e non considerata data.
    Mi scuso per la brevità della risposta, ma siamo in un blog ... i nostri documenti ed i nostri seminari sono più profondi.
    Grazie dell'interesse e della domanda
    F

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  3. Ma è vero che molti capannoni sono figli delle leggi Tremonti? Ovvero, per ridurre l'imponibile si facevano nuovi capannoni, coi quali ci si è poi strangolati tra mutui, imu e studi di settore?

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    1. Tremonti, un vero genio, superato solo da quello che di Monti ne aveva solo uno.

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    2. Il promotore di una Legge non può essere il capro espiatorio per una interpretazione monocapannone sugli investimenti che quella legge permetteva di agevolare... Molti per fortuna l'hanno interpretata bene ed hanno fatto investimenti affini allo sviluppo strategico delle imprese. Tornando ai capannoni concordo con quanto sopra scritto, l'espansione immobiliare nell'industriale è stata miope ed ha eroso i cash flow delle aziende, una parte di colpe lo hanno anche quei consulenti che consigliavano le aziende di indebitarsi per dedurre gli interessi passivi ed ora vi sono grosse difficoltà a pagare quei finanziamenti...

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  4. nella zona dove vivo il 90% dei capannoni sono figli delle leggi Tremonti!

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  5. Dal profondo Nord Est posso confermare che la stragrande maggioranza dei capannoni costruiti negli anni recenti sono figli di accordi fra la casta dei "geometri" locali a caccia di modifiche del PRG, i costruttori di capannoni a caccia di lavoro facile e con i comuni che sempre alla disperata ricerca di soldi pensavano di incassare IMU senza problemi. Il tutto senza una benchè minima pianifcazione di base (Servono? quanti ne servono? dove servono? a chi servono, etc. etc.)

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