di
Francesco Zanotti
Per valutare se una banca è sicura o meno, tutti
oggi si limitano a guardare il patrimonio. Certo che è importante, ma non è
sufficiente. I patrimoni si possono anche dilapidare rapidamente. Soprattutto
se sono esigui rispetto agli impieghi che oggi vengono affrontati come se
fossero un gioco d’azzardo. Dico questo perché gli attuali sistemi di rating
sono aritmeticamente sbagliati e valutativamente insignificanti. Pronto a un
dibattito all’americana o a una contesa alla moda medievale su questa affermazione.
Cosa occorre considerare lo suggerisce la BCE:
guardate ai loro Business Plan. La BCE nel suo SREP (Supervisory Review and Evaluation Process) per prima chiede e guarda quelli, come ha già
informato Luca Davi sul Sole 24 Ore del 30 giugno 2015.
E come si valutano i Business Plan? Applicando la
metodologia di Rating dei Business Plan che noi da quattro anni usiamo per
assegnare un Rating ai Business Plan delle Società degli Indici FTSE Mib e
Italia Star di Borsa Italiana. Ovviamente abbiamo assegnato i Rating anche alle
Banche quotate.
E, poi, applicando alcuni macro criteri di valutazione
semplici. Cito solo il primo: la Banca enuncia esuberi? Bene, allora è a rischio.
Significa che non è in grado di
costruire uno sviluppo alto e forte, ma gioca in difesa. E giocare in difesa in
un ambiente in drammatico cambiamento (oggi non si può che usare questa parola http://balbettantipoietici.blogspot.it/2015/11/parigi-13-novembre-2015.html
), la difesa (cioè una strategia di conservazione) è certamente perdente.
Ancora, non conosco un caso in cui una riduzione
di personale abbia generato uno sviluppo alto e forte e non solo una stentata
sopravvivenza nel breve. Una riduzione del personale serve solo a generare
quella successiva, come proprio il sistema bancario insegna.
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