di
Francesco Zanotti
Gli esuberi nel settore bancario vengono “venduti”
dai vertici delle banche come inevitabili.
Non è vero! Sono solo frutto dell’atteggiamento
strategico e del tipo di strategia che essi hanno scelto.
Sarebbero possibili atteggiamenti strategici,
prima, e strategie, poi, che aumentano sul breve e di molto l’occupazione e gli
stipendi. Aumentando anche contemporaneamente, sia sul breve che sul lungo, il
valore per gli azionisti.
I sindacati e gli azionisti devo chiedere conto
del perché ci si ostina a seguire strategie perdenti per tutti.
Quale atteggiamento strategico, quali strategie
alternative e molto più feconde sono possibili?
Innanzitutto un atteggiamento imprenditoriale: l’ambiente
lo creano le imprese. Le organizzazioni come le banche che lo subiscono non
sono imprese, ma istituzioni.
Poi, la scelta strategica di fornire alle imprese
conoscenze e metodologie d’impresa per aumentare la loro capacità di generare
cassa. E anche la scelta di usare le stesse conoscenze per rilanciare le imprese in
sofferenza e non sbolognarle a qualche bad bank. Per realizzare queste strategie dovrebbero
aumentare l’occupazione, ma aumenterebbe anche contemporaneamente il valore prodotto.
Che potrebbe essere distribuito tra gli azionisti e il rafforzamento
patrimoniale,
Stiamo predisponendo un documento dove
spieghiamo tutto questo nei dettagli. Organizzeremo un grande dibattito sull’atteggiamento
e le scelte strategiche delle banche. Perché cambino e velocemente per
costruire un nuovo sviluppo che non sia lo sviluppo di pochi (poi anche
effimero) al costo della miseria (duratura e dura) di molti.
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