di
Francesco Zanotti
Veneto Banca ha emesso un prestito obbligazionario
di 200 milioni con un rendimento del 10,50 % (Sole 24 Ore del 25 novembre 2015).
A cosa è servito il prestito? A far si che il
suo Total Capital Ratio aumentasse di 80 punti base. Al di là dei discorsi tecnici,
alla fine il senso della cosa è: la Banca aumenta i suoi debiti così è più
sicura. Ora, quante imprese vorrebbero vedersi aumentare il merito di credito ogni
volta che aumentano i loro debiti? Sarebbe una pacchia.
Il mondo della banche come mondo alla rovescia?
Credo che occorrerebbe cambiare nella seguente direzione.
Ad esempio chiedendo a Veneto Banca: “Cara Veneto
Banca, per comprare le tue obbligazioni (a proposito, ma perché sei così generosa
nei rendimenti?) mi dici qual è il tuo Progetto Strategico in base al quale
produrrai l’utile sufficiente a pagare il 10,50 % e restituire il capitale? Convincimi
che è un Progetto Strategico alto e forte. Non è che il tuo obiettivo di
aumentare di 80 punti base una cosa che non so cosa sia mi emozioni granché. Mi
piacerebbe, ad esempio, che i miei soldi fossero indirizzato a costruire un
nuovo modo di fare banca. Certo se mi vieni a dire che il tuo Progetto
Strategico è buttare fuori gente, non mi invogli per nulla.
Mi piacerebbe anche che mi convincessi che, d’ora
in poi, riuscirai a non accumulare tante sofferenze con in passato. E, magari,
anche mi assicurassi che non farai più operazioni discutibili come farti carico
della Banca Popolare di Intra. Sai perché ti chiedo tutte queste cose? Perché dai
primo gennaio, se fai stupidate, pago io”.
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