di
Francesco Zanotti
Oggi sul Sole 24 Ore vi è una paginata intera, con l’articolo principale di Morya Longo, che paventa il fatto che il mercato secondario dei bond diventi illiquido.
Secondo me il rischio
maggiore è, mi si lasci dire così, nel mercato primario. Intendo dire che la
maggior preoccupazione dovrebbe essere il fatto che le imprese che emettono
bond non sappiano rimborsarli alla scadenza. Il fatto di concentrare l’attenzione
sul mercato secondario impedisce di ragionare sulla capacità di restituzione
del debito degli emettitori. Senza dirlo, forse anche senza pensarlo, si è
tranquilli che la restituzione di una emissione possa essere finanziata con un’altra.
Ora se la capacità di
generare cassa delle imprese cala, questa dimenticata attenzione ai
fondamentali (il fatto che le imprese con i soldi prestati finanzieranno azioni
che permetteranno loro di aumentare la loro capacità di generare cassa) porterà
ad una bolla sostanziale. Le imprese dovranno aumentare sempre di più un
indebitamento che potrà essere scambiato quanto si vuole, ma, prima o poi,
accadrà che qualcuna di questa imprese rivelerà palesemente la sua incapacità
di onorare il debito. Ed allora il castello del secondario crollerà come il
classico castello di carte.
Ora, la capacità
futura di generare cassa delle imprese la si legge nei loro Business Plan. E’
possibile farsene una idea molto precisa valutando la qualità del loro Business
Plan …
Se guardate ai
Business Plan delle più importanti Società emettitrici di bond, vi verrà la
tremarella. Ma non perché i loro bond non vengono scambiati. Ma perché le loro
stesse previsioni sulla loro capacità di aumentare la generazione di cassa sono
preoccupanti.
Dobbiamo assolutamente
superare l’autoreferenzialità dei mercati finanziari. Dobbiamo ridurre il ruolo
delle analisi tecniche e tornare ad occuparci di analisi fondamentale.
Ovviamente con strumenti molto diversi dal passato, come ad esempio, il Ratingdei Business Plan.
qualcuno afferma che i mini bond non decolleranno mai perchè chi sottoscrive il mini bond percepisce un interesse non elevatissimo e corre gli stessi rischi di mancato rimborso di un investimento in equity, senza però avere il vantaggio della vendita dell'equity a fine investimento e quindi del beneficio di una elevata redditività
RispondiEliminaE' difficile creare cassa, bisogna avere una idea giusta ovvero che si venda, sapere produrla ottimizzando i costi e non di poco conto farsi pagare... Trasferire dei titoli finanziari, pur rispettando chi studia ogni santo giorno grafici e dati, è molto più semplice lo è talmente che molti hanno abbandonato le fatiche creative per questo mondo neanche più fatto di carta ma di soli bit. La Apple dimostra che un azienda manifatturiera (la quota di hardware è la preponderante) può produrre tantissima cassa, tanta che ti puoi permettere di tenerla al sicuro ed affidarti al debito solo per convenienza fiscale. Succedeva anche da noi ma ora è svanito tutto... Se la banca non ti da soldi una ragione ci sarà, se sei costretto a rivolgerti ai bond in conseguenza del rifiuto delle banche chi se li compra sa di correre un rischio altissimo.... altro che venderli e rivenderli...
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