di
Francesco Zanotti
E ho toccato con mano
le ragioni profonde della crisi.
I partecipanti:
responsabili di fondi che investono in mini-bond, bancari e non. Ma non chiedetemi
di più. Certo c’era anche il rappresentante di un fondo straniero: li si
riconosce da come usano la parole in inglese. Non con accento varesotto o
bergamasco: come dice lui cash flow non lo dice nessuno.
Si è partiti col “conflitto
di interessi”: ma non è che le banche ciurlano nel manico? Cioè, usando lo
strumento mini-bond, cercano di sbolognare crediti dubbi a qualcun altro? Il dibattito
si è acceso (in realtà, neanche troppo), ma l’energia è andata tutta nello spegnere
il “fuoco”: state tranquilli che non c’è nessun conflitto di interessi. Piano
piano il discorso si è accentrato sul tema fondamentale: il Business Plan. Tutti
a dichiarare che giudicavano se finanziare o no le imprese guardando questo
fantomatico documento.
Ascoltavo e prendevo
appunti. Poi mi hanno dato la parola. E il ragionamento è stato semplicissimo.
Il conflitto di interessi esiste solo se le imprese vanno male e non restituiscono
i mini bond. Se vanno bene non emerge alcun confitto di interessi. Allora, il
tema è veramente la qualità del Business Plan. Ma se è così, perché nel
disegnare e valutare Business Plan non si usano le migliori conoscenze di
strategia d’impresa esistenti, ma se ne usano solo di banali? Se la qualità di
una cosa è vitale, è necessario usare le migliori conoscenze disponibili per costruirla
e valutarla.
La risposta non mi è
stata data. Anche il signore dall'inglese perfetto se ne stava zitto. Ovviamente
nessuno ha contestano le mie affermazioni.
Allora lo scrivo
esplicitamente: è una grave colpa economica e sociale se non si usano tutte
le migliori conoscenze esistenti di strategia d’impresa per costruire e
valutare Business Plan. E’ il non usare queste conoscenze che impedisce di
uscire dalla crisi.
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