di
Francesco Zanotti
E’ inutile girarci intorno: le dobbiamo
ricapitalizzare con soldi pubblici. Che poi si trovi qualche foglia di fico per
non parlare di intervento pubblico, poco importa. Sta di fatto che le banche da
sole non ce la fanno.
Contemporaneamente, Marco Rivelli nel suo “Non
ti riconosco. Un viaggio eretico nell’Italia che cambia” rivela che la radice
della crisi o della prosperità delle banche, le imprese, si stanno spegnendo anch’esse.
Ciò vuol dire che se anche liberiamo le banche dalle sofferenze si riformeranno.
Allora dobbiamo ripartire dalle imprese perché riattivino
una nuova imprenditorialità. Ma come si fa? Fornendo alle imprese nuove
conoscenze progettuali: le conoscenze e le metodologie di strategia d’impresa. Né
sussidi, né tecnologie, ma conoscenze e metodologie di strategia d’impresa. E
chi gliele fornirà? Beh solo le banche possono farlo, acquisendo esse per prime
conoscenze e metodologie di strategia d’impresa. Così riusciranno a diventare
parte attiva del proprio e dell’altrui (i clienti) sviluppo. Si chiama “circolo
virtuoso” e, come tutti i circoli virtuosi, viene nutrito dalla conoscenza e
non dai soldi.
Nessun commento:
Posta un commento