di
Francesco Zanotti
Il ragionamento nella
sostanza è banale. Gli investitori a
lungo termine devono capire come andrà la redditività a lungo termine delle
imprese in cui investono. Ovviamente questo trend non lo si legge nel bilancio perché
parla della redditività passata. Ed essa in un mondo in veloce cambiamento non
è in alcun modo garanzia della redditività futura.
Come andrà la
redditività futura lo si legge nei Business Plan che, sostanzialmente, dicono
cosa le imprese faranno per generare questa redditività. Parlano non di
previsione, ma di impegno. Certo tutto questo non lo si legge nei Business Plan
attuali che sono poco più che budget di continuità. Ed è possibile valutare se
l’impegno è adatto a produrre risultati.
Se il ragionamento è
banale, la sua applicazione è di molto complicata. Perché né le imprese né gli
analisti hanno delle risorse cognitive necessarie per scrivere Business
Plan che parlino in modo esplicito di cosa si vuole fare per costruire
redditività, né per valutare la credibilità di questo impegno.
Mi riferisco alle
conoscenze ed alle metodologie di strategia d’impresa che sono pressoché
sconosciute a imprese ed analisti.
Nel mese di ottobre
cercheremo di dare il nostro contributo assegnando un rating non alle imprese,
ma ai loro Business Plan come contributo a un fecondo dialogo a lungo termine
tra imprese e investitori. Cosa accade al trading a breve
termine (un trading ossessivo) non ci interessa e non dovrebbe interessare a nessun
investitore. Soprattutto a nessun risparmiatore con la testa sulle spalle.
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